Europa: disastro aprile, si corra ai ripari

di Paolo Scudieri, presidente di Anfia

Aprile è il primo mese interessato per intero dalle misure emergenziali di contenimento della pandemia da Covid-19 nei Paesi europei – con la maggior parte dei concessionari chiusi – e rappresenta un record negativo in termini di caduta dei volumi da quando Acea ha iniziato la rilevazione dei dati di mercato.

Ciascuno dei 27 Paesi europei (incluso il Regno Unito) ha chiuso il mese in calo a doppia cifra, ma Italia e Regno Unito hanno registrato le contrazioni peggiori: -97,6% e -97,3% rispettivamente, seguiti dalla Spagna (-96,5%), con il nostro Paese a detenere la peggior performance tra i major market per il secondo mese consecutivo. Anche la Francia subisce pesantemente i colpi della crisi, con immatricolazioni in calo dell’88,8% ad aprile, mentre per la Germania la flessione è del 61,1%.

Nel complesso, i cinque major market pesano per il 53% del totale immatricolato nel mese, con un ribasso dei volumi dell’84%, mentre la loro quota ad aprile 2019 era del 71%. Anche in questo mese così critico, prosegue la diminuzione delle vendite di auto diesel nei maggiori mercati (-84%, con una quota del 32%); la quota più alta di auto diesel rispetto al proprio mercato va all’Italia, con il 41%. Nel quadrimestre, il mercato europeo ha perso complessivamente 2,14 milioni di unità, con un grave impatto sui settori secondario e terziario, anche in termini di mercato del lavoro.

La recessione dell’economia europea colpisce un mercato auto già stagnante, visto che il primo bimestre 2020 aveva chiuso a -7,3% dopo un 2019 poco sopra i livelli del 2018 (+1,2%). Come Anfia, ci uniamo al recente appello di Acea e Clepa alla Commissione europea affinché si assista ad un allineamento dei maggiori Paesi sulla priorità di un robusto piano di rilancio coordinato del settore automotive, in primis agendo con interventi di sostegno al mercato e per il rinnovo del parco, per riattivare le attività produttive e mantenere l’occupazione, con l’intento di stimolare la ripresa dell’economia in generale e proseguire sulla strada degli obiettivi di decarbonizzazione e riduzione dell’impatto ambientale della mobilità”.

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