Foto: Mary Barra, presidente di Ceo di GM

Emissioni negli Usa: il voltafaccia di GM a Trump

General Motors abbandona Donald Trump e la battaglia del presidente Usa contro le restrizioni anti emissioni della California per contrastare il riscaldamento globale. Si tratta di un forte segnale di come le grandi aziende Usa stiano prendendo le distanze dall’attuale presidenza e si preparino a collaborare con la nuova amministrazione guidata da Joe Biden, che ha promesso di agire rapidamente nei confronti del settore automobilistico.

“Il presidente eletto Biden recentemente ha detto, credo che gli Usa potrebbero dominare di nuovo il mercato dell’auto del 21esimo secolo spostandoci sui veicoli elettrici. Noi della General Motors non potremmo essere più d’accordo con lui”, ha scritto Mary Barra, chief executive di GM, in una lettera indirizzata ai leader dei principali gruppi ambientalisti Usa. La Barra, a capo di uno dei principali costruttori mondiali, ha annunciato che la GM ritirerà il suo sostegno alla battaglia legale avviata dall’amministrazione Trump contro la California, per privare lo Stato della sua autonomia nel fissare i propri standard in materia di emissioni. Barra ha anche invitato Toyota e Fiat Chrysler a fare lo stesso.

La decisione annunciata è una brusca retromarcia per la GM, che quattro anni fa fu tra le prime aziende automobilistiche a chiedere a Trump di allentare le leggi volute dalla precedente amministrazione Obama in materia di emissioni. Lo scorso anno, dopo che l’amministrazione Trump revocò l’autorità legale della California e di altri stati di imporre standard ancora più restrittivi, la GM, Toyota e Fiat Chrysler intervennero a fianco della Casa Bianca, a sostegno di quella decisione.

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