Elettrico vs tutti: Motus-E attacca, zero repliche. Perché? 

di Pierluigi Bonora

 

Ma com’è possibile che Francesco Naso, segretario generale di Motus-E, organizzazione lobbistica della mobilità elettrica, si lasci andare a certe dichiarazioni (“se il nostro Paese non supporterà adeguatamente la crescita dei veicoli elettrici, corriamo davvero il rischio di DIVENTARE L’UNICA GRANDE ECONOMIA EUROPEA A IMMATRICOLARE, NEI PROSSIMI ANNI, QUASI ESCLUSIVAMENTE VEICOLI INQUINANTI…“) senza che qualcuno alzi la mano e replichi a un’affermazione, riportata dall’agenzia di stampa “LaPresse”, che fa di tutta l’erba un fascio con i motori di ultima generazione, riconosciuti ufficialmente virtuosi in fatto di emissioni? Un messaggio fuorviante che rischia di essere recepito “copia e incolla” nel momento in cui sono attese decisioni fondamentali sul settore automotive, tra cui quelle riferite al rinnovo del parco circolante con vetture di nuova generazione, ovviamente anche elettriche per chi se lo può permettere e ha la necessità.

 

Frase pronunciata, per di più, dal rappresentante di una organizzazione che annovera, al suo interno, i vertici di Case automobilistiche che continuano a produrre, a giusta ragione, anche motori tradizionali sempre più virtuosi, gli stessi, tra l’altro, presenti sui veicoli ibridi plug-in. Una situazione paradossale: o stai di qua o stai di là oppure tutto il mondo automotive, indistintamente (Motus-E inclusa), si unisca con l’obiettivo comune di offrire prodotti sempre più efficienti in fatto di lotta alle emissioni. Spetterà poi al consumatore decidere cosa fa meglio per lui.

 

Mi si potrebbe rispondere: ma ormai è tutto deciso a Bruxelles. Attenzione, quella della Commissione Ue resta una proposta sulla quale è aperta la discussione. E nulla è escluso. Tra l’altro, perché gruppi del calibro di Volkswagen (strano ma vero), Toyota, Bmw, Stellantis, Renault e Hyundai non hanno firmato, a Glasgow, l’impegno (non vincolante) per eliminare gradualmente i veicoli a combustione fossile entro il 2040?

 

Più si va avanti e più emergono perplessità e timori su una accelerazione verso l’elettrico forzata e senza programmazioni precise, dove una parte del mondo è pronta – o quasi – ad affrontare questa svolta e l’altra si trova totalmente impreparata. Alla faccia della tanto sbandierata inclusione.

 

Da registrare, infine, il nuovo intervento critico di Carlo Bonomi, presidente di Confindustria: “L’abbandono del Diesel è un suicidio europeo e lo abbandoniamo a causa degli scandali commessi dall’industria tedesca negli Usa (il Dieselgate di Volkswagen, ndr)”. Una riflessione già emersa tempo fa in uno dei commenti che trovate nel Forum di “Fuorigiri”: ma allora è proprio vero che questa situazione ha una matrice per lo più tedesca, nello specifico “made in Wolfsburg”, con tutte influenze politiche relative. Visti gli investimenti pianificati e l’ossessione elettrica che muove lo stato maggiore di Volkswagen…

 

Infine, tornando alla frase di Naso: perché Unem (ex Unione petrolifera) tace? Eppure ha in corso fortissimi investimenti in chiave “green”, sui carburanti sintetici, a esempio. Il confronto è necessario, la voce unica – e pressoché incontrastata – ha il sapore di una pericolosa resa.

8 Comments

  1. Iora Montebarocci says:

    Finalmente un buon articolo, o sarà che leggo poco e sento molte fesserie … Una preghiera: non stancatevi di spiegare, ma dettagliatamente che i motori elettrici hanno senso solo se spinti da energia totalmente, o quasi, pulita. Il nucleare non lo è! A proposito, lo sapete spiegare che i motori ibridi, oggi più sostenibili in tutti i sensi, consumano di meno non perché un motore elettrico è affiancato da uno a combustione interna (si dovrebbe dire al contrario), ma perché è proprio nel motore a C.I che si è trovata una soluzione economica: il doppio ciclo Otto/Atkinson!!!
    Cordiali saluti,
    Iora Montebarocci

  2. Rubino Pietro says:

    Cari amici di Forum, penso che molti di voi abbiamo già capito perchè sono tanto poche le manine alzate a obiettare all’elettrico. In un mercato che si stiracchia fra mille paure nessuno vuole correre il rischio di venir preso d’infilata da una polemica dirompente, aggressiva e soprattutto ideologica sulla scelta fra motori termici ed elettrici. Sono lontani i tempi di Marchionne che, senza paure, storceva il naso alla sola idea della e-Fiat. E’ vero: i tempi sono cambiati e la ricerca ha fatto progressi ma qualche parola del grande manager mi rimane in testa sull’affidabilità, sulla rete dei rifornimenti. sulla grande riforma delle infrastrutture di servizio e altro. Ma che sia proprio questo il punto? Che cioè nessuno abbia più la capacità, la preparazione e il coraggio di parlare chiaro facendo i conti non sull’argento in tasca ma sui bilanci a venire.

    1. Max says:

      Lo stesso AD di Toyota non molto tempo fa, ha fatto dichiarazioni mica tanto pro-elettrico, e Toyota tra tutti i grandi marchi dal punto di vista dell’elettrico è quello messo meglio, ma evidentemente ai giapponesi l’onestà intellettuale non manca, e lui in pratica ha detto che è inutile avere tutte macchine elettriche se poi per avere elettricità sufficiente devi generarla con centrali super-inquinanti. Tanto vale usare macchine con motore a combustione sempre più efficienti, almeno fino a che le tecnologie delle batterie e della generazione dell’elettricità non saranno abbastanza mature per inquinare davvero di meno. Ma questo non ditelo a Greta, per piacere, lasciamo dormire sonni tranquilli ai finti ambientalisti o agli ignoranti in buona fede, non diciamo loro la verità ovvero che a voler inquinare di meno in realtà si inquina di più.

    2. Max says:

      Lo stesso AD di Toyota non molto tempo fa, ha fatto dichiarazioni mica tanto pro-elettrico, e Toyota tra tutti i grandi marchi dal punto di vista dell’elettrico è quello messo meglio, ma evidentemente ai giapponesi l’onestà intellettuale non manca, e lui in pratica ha detto che è inutile avere tutte macchine elettriche se poi per avere elettricità sufficiente devi generarla con centrali super-inquinanti. Tanto vale usare macchine con motore a combustione sempre più efficienti, almeno fino a che le tecnologie delle batterie e della generazione dell’elettricità non saranno abbastanza mature per inquinare davvero di meno. Ma questo non ditelo a Greta, per piacere, lasciamo dormire sonni tranquilli ai finti ambientalisti o agli ignoranti in buona fede, non diciamo loro la verità ovvero che a voler inquinare di meno in realtà si inquina di più.

  3. Rubino Pietro, la ricerca ha fatto progressi ?
    E quali ?
    Le performance delle batterie al Litio sono migliorate di un 11% in 10 anni.

    La mobilità elettrica che funziona è quella col filo, filobus, treni e metropolitane.
    Sui veicoli privati le batterie sono una ZAVORRA che ammazza l’efficienza ed ha l’unico pregio di DELOCALIZZARE l’inquinamento.

    La lobby dell’elettrico vorrebbe che l’infrastruttura di ricarica sia a carico dello Stato, cioè dei cittadini contribuenti.
    Magari con una bella accisa sulle bollette elettriche come il famigerato canone RAI….

  4. Luca Maggiolini says:

    @ Luca Massimiliano
    Post perfetto, il suo.
    Non si può valutare l’impatto ambientale di un’automobile solo controllando cosa esce dal tubo dietro. E le migliaia di tonnellate di terra smossa per recuperare le terre rare che servono agli accumulatori? E l’inefficienza nel processo di produzione dell’energia elettrica, dove lo mettiamo? E lo smaltimento delle batterie finite?
    Poi qualcuno, esperto in fisica di base, mi deve dimostrare come può consumare meno un’auto ibrida, che deve muovere centinaia di chili di batterie in più rispetto a un’auto a CI semplice. A me pare che l’energia necessaria a muovere 500 kg in più sia nettamente superiore a quella che recupero in frenata, sia per quei 500 kg che per il resto dell’auto (e tralasciamo i freni più usurati, le gomme più consumate ecc ecc)

  5. fernando says:

    Nel mondo abbiamo economie che decidono i destini dell’umanità avvallate da politiche e stampa accondiscendentI.Si spinge sull’elettrico o ibrido che potrebbero essere una vera alternativa per il futuro ,Posseggo una Toyota Prius ibrida a gpl !! ma i combustibili sono saliti ed hanno superato i livelli di guardia, Conviene investire oltre 35mila euro ed a volte, per altre vetture, anche 45mila euro ? .I consumi tra la Prius ed una panda(gpl) del 1992 750 fire sono diversi .La toyota è in garage perchè la modesta utilitaria italiana è preferibile per il portafoglio.L’elettrico per ora è lontano anni luce sia per modesti listini!!! che per i viaggi oltre i 350KM- .Firenze and. e ritor. sarebbe equiparabile ad una diligenza moderna una giornata il tempo previsto.Abbiamo sul mercato modelli della mercedes usati a 6 marce a gpl con 3,9 4,8 per 100 Km con prezzi di gran lunga inferiori .L’alternativa sarebbe che governanti ,nel mondo , non appiattissero le politiche al radical d’un era automobilistica lontana anni luce dalle possibilità econimice della maggioranza dei cittadini.

    1. Redazione says:

      Si tratta di un’accelerazione esagerata nelle tempistiche e dettata da interessi che prima o pio verranno a galla. Speriamo più prima che poi, ovviamente.

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