Educazione stradale a scuola, tutto rimandato al 2020

di Andrea Tartaglia*

Se ne parla da anni, più o meno da quando è iniziata la motorizzazione di massa. Stiamo parlando dell’insegnamento dell’educazione stradale sui banchi di scuola, una vera e propria materia con tanto di libri di testo, interrogazione e compiti in classe. Uno strumento mirato a formare automobilisti preparati e coscienziosi fin dall’adolescenza.

L’insegnamento dell’educazione stradale è atteso da ventisette anni, fin dall’introduzione del nuovo Codice della Strada nel 1992. C’erano tutti i presupposti affinché potesse diventare realtà già dall’anno scolastico 2019/2020, ma un ritardo nell’iter burocratico ha fatto slittare tutto al prossimo anno.

Una doccia fredda per chi ha a cuore la sicurezza stradale, visto che la cronaca ci restituisce quotidianamente episodi di pirati della strada, gesti incoscienti al volante, abuso di alcool e droga e violazione sistematica del Codice della Strada. È considerato che l’attuale crisi di governo mette a rischio una serie di norme in tema di sicurezza stradale, la situazione non è affatto positiva.

Non a caso Giordano Biserni – presidente di ASAPS – Associazione Amici e Sostenitori della Polizia Stradale – bolla come “un’occasione” persa lo slittamento al 2020, augurandosi che “non sia l’ennesima possibilità mancata di legittimare una attività che impegna molti operatori delle forze dell’ordine, che entrano in punta di piedi nelle scuole di ogni ordine e grado, al solo scopo di educare alla legalità. Lo attendono dal 1992, un atto che renda legittima l’educazione stradale”.

Provvedimento rimandato

Ma perché l’insegnamento dell’educazione stradale slitta all’anno scolastico 2020-2021? Il motivo è da ricercare nel meccanismo di approvazione e di entrata in vigore delle nuove leggi. Il Senato ha approvato lo scorso 1 agosto la legge che prevede l’obbligo di inserimento della nuova materia nei programmi scolastici, indicando in 33 ore lo spazio dedicato durante l’anno scolastico.

I temi da trattare toccano le norme da tenere in strada per arrivare a una corretta vita comune tra pedoni, ciclisti, motociclisti, automobilisti e autotrasportatori. La nuova legge – la n° 92 del 20 agosto 2019 – è stata pubblicata sulla “Gazzetta Ufficiale” il 21 agosto, troppo tardi per poter entrare in vigore nell’imminente nuovo anno scolastico iniziato ufficialmente il 1° settembre.

Tra la pubblicazione in “Gazzetta Ufficiale” e l’entrata in vigore di una legge – infatti – devono trascorrere i 15 giorni di “vacatio legis”. Dunque, per poter essere efficace già da quest’anno, la legge sarebbe dovuta essere pubblicata entro il 16 agosto.

Inoltre, per fa sì che il ministero dell’Istruzione possa inserire l’insegnamento dell’educazione stradale nei programmi scolastici, è necessario il decreto attuativo che ne fissa le linee-guida, il programma di insegnamento e gli obiettivi didattici. Per pochi giorni, tutto viene rimandato di un anno.

*Giornalista specializzato in automotive

 

1 Comments

  1. Emidio says:

    Ottimo intervento!
    Purtroppo in Italia la parola formazione non esiste nel vocabolario…
    Pensi all’ obbligatorietà dei corsi di guida sicura, da quando se ne parla? E ancora niente…Deludente davvero.
    Io sono un istruttore di guida sicura ed eco-driving e continuo a ribadire che sono utilissimi e necessari.

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