E-commerce di pneumatici sotto osservazione

di Stefano Belfiore (www.inforicambi.it)

 

C’è qualcosa che non va nell’e-commerce delle gomme (tra i ricambi più gettonati in rete). Almeno sembrerebbe essere così dalle grida d’allarme che arrivano da più parti. Tutto ruoterebbe intorno a una concorrenza sleale nella vendita online di pneumatici dove si ritiene probabile, da parte di alcuni operatori, l’evasione dell’IVA e del contributo ambientale per la gestione dei PFU. Per contrastare il problema, scende in campo Federpneus. Con un proposta: l’introduzione dello split payment.

Cos’è

L’Associazione Nazionale Rivenditori Specialisti di Pneumatici propone, così come viene già applicato nella Pubblica Amministrazione, la soluzione della scissione dei pagamenti (il cosiddetto “split payment”) per contrastare il fenomeno della vendita irregolare di pneumatici sul web. Un meccanismo che impone agli Enti Pubblici di provvedere al pagamento dell’Iva indicata in fattura direttamente all’Erario. E non all’impresa privata. Così da suddividere il pagamento del corrispettivo da quello connesso alla relativa imposta. L’obiettivo è dunque combattere l’evasione fiscale generata da quelle aziende che, dopo aver incassato l’Iva dalla Pubblica amministrazione, non la versano all’Erario

La lotta di “Gommisti per Passione”

Una misura necessaria ma non sufficiente per combattere adeguatamente il problema dell’evasione fiscale. Così il gruppo Facebook “Gommisti per Passione” valuta lo split payment. La community social (che annovera oltre 1.600 iscritti) sta battagliando da mesi per una maggiore e più sana regolamentazione del mercato dei pneumatici al fine di favorire una leale e sana concorrenza nell’ambiente digitale. Dopo aver inviato le proprie istanze adx alcuni deputati della Commissione Bilancio della Camera (senza aver ottenuto finora nessun feedback), il network non si è fermato. Anzi è andato avanti nella sua azione di sensibilizzazione. E sul palco della recente convention nazionale di Ferrara, che CNA ha dedicato alla categoria, ha espresso di nuovo ciò che andrebbe fatto.

I punti della proposta

L’intervento che chiedono a gran voce è trasversale. Oltre lo split payment (insufficiente se non accompagnato dall’obbligo dell’acquirente di comunicare il proprio codice fiscale), il gruppo auspica l’istituzione di una web tax, la conferma dell’intrasat, maggiori controlli a campione da parte dell’Agenzia delle Dogane su questi acquisti e da parte della Guardia di Finanza sulle aziende che in Internet praticherebbero prezzi “folli”. E ancora, l’istituzione del contributo PFU alle imprese che importano pneumatici usati dall’esterno nonché l’obbligo delle attrezzature necessarie a svolgere in maniera adeguata l’attività di gommista. Senza dimenticare la sicurezza sul lavoro con locali a norma per prevenire il rischio infortuni. Infine, un appello all’unità tra le associazioni categoria. Così da far fronte comune per un’azione di contrasto collettiva e vigorosa. Solo la fattiva sinergia può giovare davvero alla categoria, difendendo chi fa con professionalità questo mestiere.

2 Comments

  1. Grazie a Stefano Belfiore che ha riassunto perfettamente le nostre aspettative…l’augurio che ci facciamo è che qualche politico si renda conto dei danni che tutti i settori hanno subito per la mancanza di regole unitarie europee tali da rendere a concorrenza leale. Ora “sembra” che anche Germania e Francia siano d’accordo sulla WEB TAX…speriamo bene!

  2. Grazie a Stefano Belfiore che mantiene viva l’attenzione sui problemi dei gommisti; la speranza che qualche politico rifletta sul grave danno provocato in tutti i settori dalla mancanza di regole unitarie europee che rendano la concorrenza leale. Ora anche Francia e Germania sembrano essere d’accordo sulla WEB TAX…che sia la volta buona? I Gommisti per Passione non demordono e continueranno a chiedere nelle sedi appropriate interventi per la categoria.

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