DS9: l’eleganza ritrovata
di Piero Evangelisti
DS, il più giovane marchio della galassia Psa, è chiamato fin dalla nascita, potremmo dire istituzionalmente, a esprimere con i suoi modelli il lusso francese in campo automobilistico, in linea con il nome che discende da un classico come la Citroën DS lanciata giusto 65 anni fa al Salone dell’auto di Parigi sotto le volte liberty del Grand Palais. Per arrivare al lusso, perché questo non appaia come pura esibizione, è indispensabile passare dall’eleganza seguendo una filosofia ben precisa. Ecco quella di DS: “I parametri con cui viene definito il concetto di eleganza sono spesso soggettivi, e l’interpretazione dello stile risente delle esperienze individuali. Nel mondo dell’auto, il concetto di eleganza viene in ogni caso assegnato in maniera più immediata a una berlina, pronta a interpretare nell’immaginario collettivo il vissuto di questa tipologia di vetture”.
Non è quindi un caso che se DS9 abbia oggi la numerazione più alta nell’esclusiva cerchia di modelli con cui DS Automobiles continua a costruire la propria immagine premium In effetti, la numerazione potrebbe riferirsi alla lunghezza di una vettura che con i suoi 4,93 metri si prefigura come autentica ammiraglia.
Bella ed ecologica
DS9 – che verrà lanciata nella versione E-Tense ibrida plug-in da 225 cv – sfoggia un’eleganza contemporanea testimoniata dallo lo stile che si ispira alla sportività di una fastback, sottolineato dal pronunciato abbassamento del tetto. Frontalmente, emerge con decisione il carattere conferito dalla calandra DS Wings, su cui spicca la griglia impreziosita dal design a effetto diamantato tridimensionale. L’ampio cofano mostra una complessa lavorazione guilloché Clous de Paris, dettaglio che porta per la prima volta la firma degli esclusivi interni DS Automobiles sull’esterno della vettura.
Preziosi particolari che si sommano alla gloriosa storia del brand, che rivive grazie ai suggestivi “coni” presenti sulle estremità del tetto. Sono un retaggio che emblematicamente viene rivisitato in chiave moderna, ospitando le luci laterali e offrendo un elemento tuttora unico nel panorama delle berline.
La linea di DS 9 si sviluppa dando l’impressione che il lunotto scivoli dolcemente sul bagagliaio, con una continuità che non trova interruzioni. Una studiata fluidità che abbraccia lateralmente le due estremità della vettura, unendo in maniera inequivocabile le luci anteriori a quelle posteriori. Anche le maniglie a scomparsa supportano questa illusione, integrandosi nelle portiere.