Digito, ergo sum
di Gianfranco Chierchini
Se andate al museo delle tecnologie di Monaco di Baviera, non potete non provare l’emozionante esperimento di venire rinchiusi in una gabbia metallica e di non sentire niente, nemmeno il solletico, mentre la gabbia viene investita da una enorme scarica elettrica, capace di fulminare un elefante. È la famosa “gabbia di Faraday” dal nome del fisico che nel 1837 scoprì che il campo elettromagnetico “scivola via” attorno alla superficie esterna di un struttura metallica e non può entrarvi. È il principio che spiega perché un aereo che vola in mezzo ad una perturbazione non viene colpito dai fulmini tutt’attorno.
Uno scudo di protezione
Ricorrendo a questo principio, Nissan sta predisponendo un Signal Shield: un piccolo contenitore metallico che, collocato nel bracciolo accanto al posto di guida, diventa uno scudo elettromagnetico che impedisce al cellulare e allo smartphone di ricevere i segnali. Al termine del percorso, senza aver avuto distrazioni, il guidatore apre il coperchio del contenitore e torna a ricevere chiamate, messaggi, ecc.
Già altre volte in questa rubrica sono stati descritti i rischi di incidenti stradali legati alla distrazione, ed il crescente impiego degli strumenti elettronici portabili ne fa crescere la probabilità. Secondo un’indagine dell’Università di Nottingham, ad esempio, un utente medio interagisce con il proprio cellulare 85 volte al giorno: si tratta di una media e quindi in determinate fasce di età e di professioni questo numero è molto inferiore alla realtà ed inevitabilmente riguarda anche i momenti in cui sono alla guida.
Il bisogno di rispondere subito
D’altra parte, è ormai ampiamente dimostrato che sempre più persone, al suono del cellulare, sentono un irrefrenabile desiderio di vedere subito chi ha chiamato e di rispondere, anche solo con un “OK”. È il bisogno di dimostrare a se stessi ed agli altri di essere al centro di una vasta rete di rapporti sociali, e di alimentarla con un numero crescente di contatti e di like. Il meccanismo psicologico è semplice e perverso assieme: “Più persone mi cercano, più sono importante ed allora non posso non rispondere”. Parafrasando la famosa frase di Cartesio, si potrebbe dire Digito, ergo sum
È in questo contesto che va inquadrato il problema della distrazione da cellulare alla guida. Un problema noto a tutti, ma un problema che riguarda gli altri…
La scommessa di Nissan
Nissan sta ora mettendo a disposizione uno strumento di sicurezza in più, basato sul principio di Faraday, e, soprattutto, sul senso di responsabilità individuale. È in realtà una interessante scommessa: vinceranno prudenza e buon senso, oppure continuerà a crescere quello che oggi appare un insopprimibile bisogno di digitare? Personalmente credo che, da sola, questa applicazione di Nissan non riuscirà a modificare comportamenti collettivi. Ma credo anche che questo Signal Shield possa diventare uno strumento importante per far conoscere in una forma diversa dal solito i rischi di incidenti stradali provocati dall’uso del cellulare.