Design e Made in Italy: ci vuole un ministero ad hoc

di Silvio Pietro Angori, presidente del Gruppo Carrozzieri e Progettisti Anfia, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo Pininfarina

Il momento attuale è difficile, di Crisi, parola abusata di questi tempi, ma, in verità, sinonimo anche di opportunità. E, dunque, in questo periodo così incerto e colmo di cambiamenti, la stragrande maggioranza delle aziende di tutti i settori industriali, sta ripensando profondamente il modo di andare a mercato proprio per trasformare crisi in opportunità, opportunità di crescita, opportunità di ripensamento radicale del proprio business, opportunità di apertura di nuovi mercati. In sintesi, per creare benessere in modo diffuso. Noi Carrozzieri e Progettisti riteniamo che il Design Italiano e il Made in Italy possano giocare un ruolo chiave nel momento della ripresa del nostro Paese, che ci auguriamo imminente. E i designer, che hanno la capacità di innovare continuamente migliorando la vita delle persone in tempi normali, possono fornire la risposta all’immaginazione di un nuovo futuro.

Più in particolare, nel nostro mondo, i car designer devono partire proprio dal loro core business, l’automotive, che già di per sé oggetto di profondo ripensamento, per immaginare la mobilità del futuro che sarà molto diversa da quella attuale: sarà più sostenibile, maggiormente inclusiva e fonte di accresciute esperienze individuali. Negli ultimi anni il car sharing è aumentato a spese della auto possedute da singoli individui: ma cosa accadrà ora dopo la pandemia? Il trasporto pubblico dovrà utilizzare nuove tecnologie per confortare psicologicamente i passeggeri, per creare spazi privati virtuali all’interno dello spazio pubblico condensato, altrimenti i passeggeri si sentiranno a disagio nel viaggiare. Più in generale, si tratterà di “rassicurare” le persone in tutti gli ambiti della vita quotidiana.

Rimanendo in ambito del car designer, sarà d’aiuto coltivare un’esperienza multidisciplinare, che vada dall’architettura, all’interior design, alla progettazione di esperienze. La commistione di competenze interne permetterà alle aziende di rafforzare il proprio posizionamento nel settore automotive e aprirsi a settori finora non esplorati. Per stare al passo coi tempi, bisognerà dotarsi, oltre che di tecnologie, anche di nuove figure professionali in grado di spingere l’immaginazione ancora più lontano. Ecco perché i confini tra design automobilistico e non automobilistico saranno sempre meno marcati. Il design fisico e quello digitale convergono sempre più verso il design esperienziale. Il Car Design deve quindi aprirsi a quelle realtà che influenzano significativamente la concezione dell’autoveicolo, come i fornitori di servizi di mobilità, di piattaforme per l’interazione uomo-macchina, il design digitale. Deve sapere ascoltare le istanze che provengono da mondi diversi ma affini, come la moda, l’artigianato, l’information technology, la comunicazione.

L’evoluzione del settore, con i domini tecnologici dell’auto connessa, condivisa, elettrica, autonoma, renderà ancora più importante il ruolo delle aziende del settore E&D, che avranno una funzione di collante tra le Case Auto e i componentisti perché alcuni degli aspetti caratterizzanti di una vettura (ad esempio gli interni) dovranno essere riprogettati. La complessità del mondo automotive ha come conseguenza diretta la necessità di avere aziende molto preparate nel settore che possano poi portare la loro capacità di governare un processo complesso ed articolato anche in altri ambiti industriali.

Proprio per quanto ci siamo detti finora, il Gruppo Carrozzieri e Progettisti Anfia, che ho l’onore di presiedere, intende aprirsi ad altri settori industriali del design, ponendosi come guida e raccordo fra essi e facendosi portavoce di interessi comuni. Anfia, lo ricordo, rappresenta gli interessi di circa 350 aziende della filiera automobilistica nei confronti delle istituzioni pubbliche e private, nazionali e internazionali, con l’obiettivo di sostenerne e rafforzarne la competitività, la crescita sui mercati esteri e l’integrazione nei sistemi di mobilità. L’automotive rappresenta circa il 6% del Pil italiano e impiega circa 250,000 di persone. Più in particolare, il Gruppo Carrozzieri e Progettisti comprende 23 aziende operanti nel settore della progettazione, ingegnerizzazione, stile e design di autoveicoli e componenti destinati al settore autoveicolistico.

Siamo un gruppo piccolo, ma abbiamo contribuito a scrivere la storia dell’automobile nel mondo e continuiamo a farlo. Forti delle nostre competenze, vogliamo essere l’anello di congiunzione tra aziende, istituzioni pubbliche, istituti di formazione secondaria e università per promuovere, da attore primario, la formazione di risorse adeguate ai tempi, quelle professionalità che oggi mancano e facciamo anche fatica ad individuare. A conferma del nostro impegno verso i talenti del futuro, nei prossimi mesi organizzeremo l’Anfia Next Mobility Hackathon con il coinvolgimento di Università e Scuole di Design.

In un momento di cambiamento senza precedenti, che richiede soluzioni innovative per creare un sistema di trasporto più efficiente, rispettoso dell’ambiente e sicuro, esploreremo attraverso l’hackathon come le nuove tecnologie possono svolgere un ruolo nella costruzione di nuove soluzioni per le sfide della mobilità e dei trasporti urbani. Ai partecipanti sarà richiesto di progettare, realizzare e dimostrare soluzioni che migliorino il rapporto tra tecnologie e usabilità, quali impatti avranno nel prossimo futuro modelli di mobilità alternativa dove troviamo auto connesse e condivise e dove il concetto di guida dovrà essere associato a quello di praticità e semplicità.

Come associazione, inoltre, vogliamo partecipare al dibattito nella società civile e politica su temi portanti quali Industria 4.0 e Internet delle Cose, vogliamo essere la bandiera del design italiano applicato al nostro settore considerato in uno scenario di mercato molto più ampio e dai contorni molto fluidi. L’obiettivo primo delle associazioni come il Gruppo Carrozzieri e Progettisti Anfia è proprio quello di unire gli sforzi in una direzione unica pur mantenendo l’identità dei singoli. La creatività dei designer italiani dell’auto è universalmente riconosciuta e ci ha resi portabandiera del Made in Italy nel mondo, ma oggi dobbiamo confrontarci con realtà che vengono da mondi differenti da quelli dell’auto e che vi stanno entrando pesantemente, con competenze che noi car designer spesso non abbiamo.

Per questo motivo abbiamo bisogno di fare sistema e approfittare del vantaggio competitivo di cui godiamo, legato a un sistema di formazione diffuso sul territorio, con eccellenze come il Politecnico di Torino e di Milano, e all’alta concentrazione di imprese italiane di design là dove è più alta la produzione di made in Italy, come la Lombardia, il Piemonte, il Veneto o l’Emilia-Romagna. Non dobbiamo permettere che il concetto di design venga sminuito. Al contrario, è molto importante comunicare la capacità delle aziende italiane di essere creative. Siamo qui per ribadire il concetto della centralità del design dell’auto nel contesto italiano come elemento riconosciuto in tutto il mondo non solo per quanto è stato fatto in passato, ma anche come nuovo motore di spinta per una crescita del Paese.

Dirò di più, per concludere. Dobbiamo farci promotori di una Direzione Generale nell’ambito del ministero dello Sviluppo Economico che si occupi di politiche di sostegno al Design e al Made in Italy. Ho da sempre ritenuto che in Italia dovremmo avere un ministero del Design e del Made in Italy, forse è arrivato il momento perché ciò accada. Il design non ha solo un ruolo fondamentale per il futuro economico dell’Italia. Ha un ruolo fondamentale nella vita di tutti noi. E mi riferisco alla mobilità ecosostenibile, all’architettura che rende il vivere migliore, agli oggetti di uso comune che ci circondano. Il design accresce di significati ogni singolo gesto e momento della nostra vita. In altri termini, il design rende il mondo un luogo migliore… 

1 Comments

  1. braga says:

    questo governo sta svendendo tutto a francia e germania

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