Foto: Stefano Dell’Orto, Audit & Assurance Leader di Deloitte
Deloitte: svolta “green” per i bilanci delle quotate
Il cambiamento climatico entra nei bilanci delle società quotate. È quanto emerge dallo studio di Deloitte che analizza i bilanci di 226 società quotate in Borsa Italiana: il 42% delle relazioni finanziarie analizzate, infatti, include un’informativa climate, seppur con livelli di dettaglio molto diversificati tra loro, mentre il 58% delle relazioni finanziarie non evidenzia alcuna informativa. «Dallo studio condotto traspare un buon grado di consapevolezza, soprattutto per le società appartenenti a settori caratterizzati da fattori di rischio più rilevanti, rispetto al fatto che il climate change costituisca un elemento rilevante nel contesto dei rischi aziendali e in quanto tale necessiti di essere incorporato nella strategia di gestione dei rischi e quindi nella relativa informativa di bilancio», spiega Stefano Dell’Orto, Audit & Assurance Leader di Deloitte. «Il processo è certamente nelle sue fasi iniziali e in corso di evoluzione, ma il fatto che più del 40% delle relazioni finanziarie annuali affrontino, seppur con livelli di approfondimento significativamente diversi, la tematica, è indice che il processo è stato avviato e che la necessaria consapevolezza, richiamata in precedenza, è crescente tra i preparers. Nei prossimi anni ci aspettiamo importanti cambiamenti e impatti significativi per le società, e conseguentemente per i loro bilanci sia in termini di assunzioni sottostanti le stime sia in termini di articolazione e trasparenza dell’informativa fornita».
Nello svolgimento dell’analisi, Deloitte si è focalizzata sulla presenza di informativa in merito al climate change, sulla collocazione all’interno della relazione finanziaria annuale e sul livello di approfondimento “dell’informativa fornita”, prendendo a riferimento anche i principi della Task Force on Climate-Related Financial Disclosures. Emerge chiara la correlazione tra la presenza di informativa e il settore di appartenenza delle società: si ha una netta evidenza di come il settore e quindi il business costituiscano il driver più rilevante. L’analisi mostra un sostanziale equilibrio tra società industriali e società finanziarie: in particolare il computo evidenzia che circa il 42% delle entità industriali ha fornito informativa, percentuale di fatto del tutto analoga nel contesto delle società operanti nell’ambito dei servizi finanziari.