Dal GNL tanti benefici per il trasporto pesante
I 2.000 camion alimentati a GNL (Gas naturale liquefatto) che circolano in Italia dimostrano come gli operatori stiano già utilizzando tecnologie capaci di ridurre l’impatto ambientale delle proprie flotte, ma individuare e sostenere soluzioni efficienti per ridurre le emissioni nel settore dei trasporti è una opportunità che governi e istituzioni non possono perdere. Per questo il Freight Leaders Council ha voluto dedicare una pubblicazione, il Quaderno 28, al ruolo del GNL nel processo di transizione verso l’impatto zero. Il Quaderno è stato realizzato con il supporto di Mirumir-ConferenzaGNL e con l’ausilio di esperti e associazioni, tra cui Assogasliquidi-Federchimica, WEC, REF-E, Conftrasporto, Anita, Assocostieri, Assarmatori e NGV Italy.
“Per la logistica il GNL è una soluzione reale e immediatamente utilizzabile – ha dichiarato Massimo Marciani, presidente del Freight Leaders Council –. Il tema della sostenibilità ambientale, insieme a quella economica e sociale, resta centrale nel lavoro della nostra associazione e per questo ci poniamo l’obiettivo di presentare soluzioni immediatamente operative ai decisori pubblici affinché questi ultimi mettano gli operatori in grado di investire in modo consapevole”.
“Il Quaderno è la prima pubblicazione in Italia rivolta a un pubblico più ampio degli addetti ai lavori – ha dichiarato Diego Gavagnin, Coordinatore di ConferenzaGNL -. Nell’immediato sono i trasportatori e i camionisti i più interessati, già adesso può però essere letto anche da chi si occupa di trasporti marittimi, con l’arrivo di traghetti e navi da crociera a GNL, e presto anche dagli interessati di trasporti ferroviari e spaziali, altri settori dove si inizia ad usare il metano liquido.”
La diffusione del GNL è stata molto rapida negli ultimi anni, in particolare per il trasporto stradale pesante. Un segnale di interesse è la crescita rapidissima della rete delle stazioni di rifornimento (erano 38 a fine 2018 ma ci sono nuove inaugurazioni) e le manifestazioni di interesse per sviluppare nuove infrastrutture nelle aree portuali per servire le prime navi che stanno navigando nei nostri mari. Trasformare in forma liquefatta il gas significa sottoporre il metano alla temperatura di -161 gradi centigradi così da ridurre di oltre 600 volte (a pressione atmosferica) il volume, con considerevoli vantaggi in termini di ingombro e trasportabilità.
La sua applicazione nei trasporti permette di abbattere fino al 15 per cento di CO2 rispetto ai carburanti tradizionali, dimezzare gli ossidi di azoto e annullare le emissioni di particolato e di ossidi di zolfo. Un vantaggio nel trasporto marittimo, poiché in alcune aree navigabili le norme internazionali impongono limiti al tenore di zolfo nei combustibili, i cui livelli andranno a inasprirsi dal 2020. Anche la sostenibilità economica del GNL è un aspetto incoraggiante per gli operatori, visto che il gas liquefatto costa il 43 per cento in meno del gasolio (dati 2017) al netto del rimborso dell’accisa previsto.
Il Quaderno offre un quadro completo dell’uso del gas liquefatto come carburante nel trasporto stradale, navale e ferroviario, fotografa il contesto normativo e lo sviluppo delle infrastrutture. Un capitolo è dedicato alle misure di sostegno più opportune per accelerarne lo sviluppo. Il dinamismo dimostrato dal settore privato va accompagnato da un’indicazione di volontà chiara da parte della politica. Il Freight Leaders Council ha individuato 5 step per raggiungere un livello ottimale di diffusione del GNL.
1 – Un piano nazionale operativo. Dall’analisi condotta nel Quaderno emerge la necessità di definire una strategia che renda più efficiente l’aspetto logistico del settore. In questo ambito sono quattro le priorità: la definizione di un piano nazionale per i depositi costieri; nuovi punti di carico nei rigassificatori di Rovigo, La Spezia e Livorno; una normativa che regoli il rifornimento di GNL ship to ship e un piano per la fornitura di elettricità alle navi ancorate nei porti.
2 – Regime fiscale determinato per legge. Per consentire agli operatori dell’autotrasporto di pianificare i propri investimenti, serve un impegno da parte del Governo sul regime fiscale da applicare al GNL. Il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima ha previsto che le accise sul GNL non mutino fino al 2030, ma agli operatori serve certezza normativa.
3 – Rinnovo del parco veicoli. Oltre agli attuali aiuti per l’acquisto dei mezzi, il Governo dovrebbe valutare la riduzione dei pedaggi autostradali per i veicoli pesanti alimentati con GNL e bio-GNL, analogamente a quanto deciso in Germania per il biennio 2019-2020.
4 – Sostenere la produzione dei biocarburanti. Occorre creare le condizioni per un’accelerazione delle produzioni di bio-gas e quindi di bio-GNL. Per andare in questa direzione, un primo passo dovrà essere la definizione di un quadro regolatorio stabile per l’uso del bio-gas e del bio-GNL.
5 – Sostenere l’uso del GNL per le navi. Accelerare gli aspetti autorizzativi per le infrastrutture può avere un ruolo fondamentale per lo sviluppo di tutta la logistica costiera utile al rifornimento delle navi. È necessario infine avere una pianificazione stringente di riduzione dell’uso dello zolfo per il mare “chiuso” Mediterraneo, che potrebbe diventare area ECA (Emission Control Area).