Crisi dei chip: perdite per 180 miliardi

Foto: Dario Duse, Managing Director della sede italiana di AlixPartners

La società di consulenza globale AlixPartners ha rivisto le stime dell’impatto sull’industria dell’auto derivanti dalla carenza di semiconduttori e dalla elevata tensione della catena di fornitura di componenti. Secondo le ultime stime AlixPartners, nel 2021 l’industria automobilistica produrrà 7,7 milioni di veicoli in meno a causa dei fermi produttivi legati alla carenza di chip e materiali, in marcato aumento rispetto alla previsione di maggio (3,9 milioni di veicoli). Tale perdita è valorizzabile in circa 210 miliardi di dollari (180,3 miliardi di euro) per l’industria automobilistica globale.

“Invece di attenuarsi, la crisi dei semiconduttori è stata esacerbata da ulteriori criticità in Malesia e problemi persistenti in altri Paesi, che si sono innestati su una catena di fornitura già in tensione a causa delle repentine variazioni di volumi legate al Covid-19 nonché ad altre disruption che l’industria automobilistica sta affrontando: forte aumento dei costi delle materie prime, ulteriore accelerazione dell’elettrificazione, tensioni geopolitiche“, spiega Dario Duse, Managing Director della sede italiana di AlixPartners.

“Con volumi di vendita attesi per circa 83 milioni di veicoli contro volumi di produzione a circa 77 milioni e una supply chain già in tensione, oggi non ci sono più ammortizzatori nell’industria quando si tratta di produrre veicoli o ottenere materiali e componenti. Praticamente qualsiasi carenza o interruzione della produzione in qualsiasi parte del mondo colpisce direttamente le aziende di tutto il mondo e gli impatti sono trasmessi direttamente alla vendita. I produttori e i loro fornitori non possono commettere errori in questo momento; devono calcolare ogni alternativa e assicurarsi di scegliere solo le migliori opzioni “, aggiunge Dario Duse.

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