Covid e crisi del noleggio: filiera turistica da rilanciare
“Se si vuole evitare il collasso dell’intera filiera turistica, oggi sull’orlo del baratro, e provare a salvare almeno in parte la prossima stagione estiva, è necessario prevedere fin da oggi misure di incentivo della domanda e campagne di comunicazione che possano mantenere attrattivo il nostro Paese per i turisti stranieri. Tutto partendo, naturalmente, da una reale accelerazione della campagna vaccinale, decisiva per il futuro prossimo dal punto di vista sanitario ed economico”.
E’ questo l’appello formulato da Aniasa, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità, in occasione della diffusione dei dati annuali sull’andamento del noleggio veicoli a breve termine nel 2020.
I principali indicatori del settore registrati lo scorso anno evidenziano in modo netto e inequivocabile l’impatto durissimo della pandemia: un giro d’affari più che dimezzato: 594 milioni di euro e -52% contro il 2019; 2 milioni e 100mila noleggi, in calo del 60% rispetto all’anno precedente; -43% dei giorni di noleggio; 63.500 vetture immatricolate contro le 138.700 del 2019 (-54,3%); oltre 8 milioni di ore di cassa integrazione fruite dagli addetti del settore.
L’unica voce che vede il segno positivo riguarda le durate medie dei noleggi, passate da 6,9 giorni del 2019 a quasi 10 giorni, grazie alla crescita sul totale della componente noleggi di veicoli commerciali leggeri che per loro natura prevedono durate più lunghe rispetto alle auto. Uno sviluppo, questo, guidato dal boom, in questi mesi di emergenza sanitaria e di distanziamento sociale, delle consegne a domicilio, degli acquisti online e dalle esigenze di trasporto dei medicinali.
“Il settore sta forse attraversando il momento più difficile dal suo arrivo in Italia. Le gravi perdite di questi mesi hanno costretto molti operatori meno strutturati a chiudere. Per non condannare le imprese del settore, insieme a tutta la filiera turistica”, ha evidenziato il presidente di Aniasa, Massimiliano Archiapatti, “avrà un’importanza vitale l’accelerazione promessa dal nuovo Governo sul fronte della campagna vaccinale. Ma, da sola, non basterà. Riteniamo necessario, da una parte, prevedere norme e protocolli che contribuiscano a richiamare il prima possibile i turisti e contestualmente una massiva ed efficace iniziativa promozionale per rilanciare il turismo nel nostro Paese, contribuendo a promuovere l’immagine di un territorio sicuro; dall’altra, andrà stimolata la domanda con strumenti innovativi destinati a tutti i cittadini. Per questo abbiamo proposto all’Esecutivo di estendere a tutti i servizi connessi alla filiera turistica solo per il biennio 2021/22 l’aliquota Iva agevolata al 10%. Misura che avrebbe senz’altro positivi effetti economici e finanziari su tutti gli operatori, dagli alberghi ai servizi di ristorazione, alle attività commerciali di artigiani e di prossimità“.
La possibilità di noleggiare un veicolo rappresenta da sempre uno degli incentivi che guida la domanda dei turisti nel nostro Paese e ne indirizza la scelta della destinazione, viste le numerose mete di notevole pregio normalmente non raggiungibili direttamente con i mezzi di trasporto pubblico collettivo (su tutti, aerei e treni). Prima della pandemia ogni anno erano infatti oltre 5,5 milioni i contratti sottoscritti dagli operatori dell’autonoleggio per motivi di turismo presso aeroporti, stazioni ferroviarie, punti di snodo e centri cittadini, per un totale di 35 milioni di giornate di noleggio. Superata l’emergenza pandemica, l’auto a noleggio resterà centrale per gli spostamenti, giudicata più sicura rispetto ai mezzi di trasporto collettivi sia per il distanziamento sociale possibile in auto, sia per i trattamenti di igienizzazione effettuati prima della consegna.