Covid-19: gli Ambassador Land Rover

Tra le tante iniziative che continuano a diffondersi per lanciare messaggi di solidarietà in questo momento di straordinaria emergenza, anche gli Ambassador Land Rover per Defender hanno voluto dare un piccolo contributo per testimoniare la loro vicinanza al proprio Paese.

Hanno scelto di comunicarlo attraverso dei videomessaggi di consapevolezza, condivisione e speranza, nel pieno rispetto dei valori distintivi del brand. Land Rover, infatti, da oltre settant’anni è il marchio che, con i suoi modelli iconici, esprime l’amore per l’avventura, la scoperta, l’importanza della comunità, della solidarietà e di chi vuole fare la differenza. Da sempre il brand è emblema di quella voglia di libertà che spinge a superare i propri limiti, per chi vive nel rispetto per gli altri, con passione e coraggio, per chi ha sete di conoscenza e non si accontenta.

Tutto ciò, in momenti come quello che stiamo affrontando, si può esprimere con forza anche restando a casa, in una situazione di quarantena che limita le nostre possibilità di azione, ma non la nostra volontà di reagire superando le difficoltà. In tal senso, Land Rover, vuole mandare un messaggio di speranza attraverso i propri Ambassador, mentre ci avviciniamo al momento in cui le nostre vite, seppur in modo diverso, riprenderanno a scorrere. 

Sei Ambassador, sei videomessaggi di personalità diverse e uniche che, nel rispetto del Dna Land Rover, si uniscono alla comunità globale in questo difficile momento per tentare di “superare i propri limiti”, anche se tra le mura domestiche. A raccontare i propri stati d’animo e a dar voce alle proprie e alle nostre speranze sono: Danilo Callegari, Franck Reporter, Gerardo Cavaliere, Giulia Martinengo, Paolo Griffa e Vittorio Bissaro. Ciascuno da casa propria, in sicurezza, ha registrato il proprio videomessaggio con l’intento di condividere parole di vicinanza e speranza.

Danilo Callegari, avventuriero estremo, il cui motto è: “I limiti sono solo nella nostra mente” – ammette – “questa volta il limite non cerco di superarlo. Devo farlo, per me e per gli altri. Io non sto fermo, io mi preparo. Perché tutte le avventure che vivremo dopo saranno ancora più intense. Lì fuori c’è un mondo da scoprire. E ci sta aspettando”.

Francesco Salvaggio, fotografo d’avventura, noto come @FranckReporter, afferma che “è tutta una questione di obiettivi, nel lavoro come nella vita. Mi immagino il primo viaggio che farò, la gente che incontrerò, i paesaggi. Sono in casa, ma la mia mente è una finestra sul mondo sempre aperta. Sono sicuro che possiamo farcela solo uniti, per questo non mollo e non mi perdo d’animo”.

Gerardo Cavaliere, designer di moda e imprenditore insieme alla moglie, è convinto che “in questi giorni incerti e imprevedibili, siamo sicuri che anche noi, nella sicurezza delle nostre case, possiamo fare la nostra parte e penso che ne verremo fuori rivelando la parte più creativa, quella migliore di noi“.

Anche Giulia Martinengo, amazzone pluripremiata, sa bene cosa significhi cadere e rialzarsi: “Sono certa che ce la faremo. Insieme, rispettando le regole. Questo è solo un ostacolo più alto degli altri, ma lo supereremo e anche questa vittoria sarà nostra, senza lasciarci abbattere. Con lo stesso coraggio che giorno dopo giorno tutti i miei colleghi dell’Aeronautica Militare, delle altre Forze Armate e delle Forze dell’Ordine stanno dimostrando”.

“Il mio lavoro è fatto di incontri, di confronti, di scoperte continue. In cucina non mi sento mai solo” con queste parole esordisce Paolo Griffa, chef stellato. “Ora sono fermo, come tutti voi. È difficile, è necessario. Mi prendo questo tempo per viaggiare con la testa e con i sapori, sperimento, creo. Continuo ad essere alla ricerca di nuove sensazioni, di nuove risorse. E quando sarà il momento di ripartire, la vita avrà per me, come per tutti, un gusto nuovo. Irrinunciabile.”

“Il mare è la mia vita, la montagna è la mia passione, lo spazio è la mia ispirazione.” Sono le parole di Vittorio Bissaro, campione di vela, qualificatosi alle Olimpiadi di Tokio, prosegue: “No, non è facile mettere dei limiti alla mia voglia di andare. Tokio era il mio futuro prossimo, ma è del presente che mi devo occupare adesso. E il presente è qui, in casa. Certo, mi mancano il vento, gli spruzzi delle onde, la fatica fisica, ma so che presto, quando la burrasca sarà passata, torneremo a volare sull’acqua”.

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