Foto: Pierlugi Serlenga, partner di Bain & Company; Roberta Berlinghieri, partner di Bain & Company
Covid-19: i consigli di Bain & Company
La pandemia attualmente in corso costituisce innanzitutto una crisi umanitaria, ma avrà un impatto significativo anche sull’economia italiana. Elaborare stime accurate sulla portata dell’impatto è un compito complesso, a causa dell’elevata dipendenza dell’impatto sia dalla durata della crisi, che attualmente non è chiara, sia dalle misure che saranno adottate a livello nazionale per mitigarlo, che vengono aggiornate di frequente.
“Tuttavia”, spiega Pierlugi Serlenga, partner di Bain & Company “è comunque possibile individuare i due macro-trend che, in Italia, stanno dando una direzione all’incidenza della pandemia sul settore manifatturiero e dei servizi avanzati (AM&S): la contrazione dei volumi di mercato totali (effetto domanda) e la perdita della quota di mercato dei player italiani (effetto offerta)”.
La contrazione dei volumi di mercato totali è associata alla probabile riduzione dei consumi nei Paesi più colpiti. Tale calo è distribuito in modo eterogeneo tra i vari settori AM&S, con differenze rilevanti tra B2C e B2B. I settori Business-To-Consumer subiranno il maggior calo di domanda nel breve termine in quanto più elastici alle fluttuazioni macroeconomiche di breve termine e alle implicazioni psicologiche della diffusione del virus sui consumatori, in termini di senso di incertezza. Le prospettive di una possibile recessione e il rischio della Cassa Integrazione per i dipendenti nei settori maggiormente colpiti impattano negativamente la propensione delle famiglie all’acquisto di beni di consumo durevoli. Parallelamente, il traffico aereo nazionale e internazionale ha subìto un significativo rallentamento, con impatti negativi su tutta la filiera. I settori Business-To-Business, come la produzione di macchinari e di attrezzature, subiranno invece un impatto relativamente minore sulla domanda a breve termine in quanto i cicli di investimento e le decisioni di acquisto rappresentano variabili meno elastiche. Uno dei potenziali effetti a breve termine è legato ai ritardi e alle cancellazioni degli ordini di acquisto da parte dei player dei settori che subiscono le maggiori perdite. Il settore aerospaziale e della difesa, ad esempio, potrebbe subire una diminuzione degli ordini di acquisto di velivoli commerciali, nonché ritardi e cancellazioni di ordini precedenti.
“Prevediamo inoltre una contrazione dal lato dell’offerta di prodotti e servizi dei player italiani del comparto AM&S, con conseguente riduzione della loro quota di mercato dovuta principalmente all’interruzione dei processi e alla riduzione della capacità produttiva e della capacità commerciale”, aggiunge Roberta Berlinghieri, partner di Bain & Company “Ci aspettiamo di assistere a più forti impatti sul settore manifatturiero, mentre prevediamo un effetto minore sull’offerta di servizi di trasporto e logistica”.
Sebbene sia difficile prevedere con precisione la portata dell’impatto, a livello sanitario ed economico, del coronavirus in Italia e nel mondo, l’esperienza maturata da Bain & Company in quasi 50 anni di consulenza strategica globale suggerisce che c’è un elemento comune per le aziende: un approccio “wait-and-see” si rivela spesso la scelta peggiore in tempi incerti.
Per rispondere all’emergenza le aziende dovranno adottare innanzitutto alcune best practices di breve termine che comprendono la tutela di clienti dipendenti e stakeholder dell’azienda, la creazione di un team di gestione della crisi, iniziative per rafforzare la supply chain, la gestione dei flussi di cassa e l’ottimizzazione delle capacità produttive e commerciali. Inoltre, le aziende dovranno, al contempo, lavorare per posizionarsi al meglio per la fase di ripresa. Tra le azioni necessarie, Bain & Company suggerisce innanzitutto di investire strategicamente sulla Digital Transformation e l’Industria 4.0, che consente alle aziende di aumentare l’efficienza e la resilienza ad eventi inaspettati, come l’attuale pandemia COVID-19.
I quattro processi che possono trarre il maggiore vantaggio dalle iniziative digitali e di Industria 4.0: upply chain, stabilire control towers digitali per garantire la visibilità end-to-end sulla rete dei fornitori e la piena tracciabilità di prodotti e materiali; produzione, automatizzare le linee di produzione (RPA) per aumentare l’efficienza operativa e ridurre contemporaneamente la dipendenza dal lavoro umano e l’impatto di eventuali carenze di manodopera; commerciale, sviluppare sistemi di e-commerce e marketing digitale per raggiungere in modo efficiente e completo le reti di clienti (B2B e B2C); assistenza clienti: lavorare a soluzioni di assistenza predittiva e di supporto remoto basate sulla realtà aumentata per aumentare l’efficienza del servizio e la soddisfazione del cliente.
Infine, è importante che le aziende – nel medio/lungo termine – siano pronte a sfruttare le opportunità di consolidamento verticale e orizzontale generate dalla crisi. A tal fine, è necessario aggiornare in modo proattivo i piani di M&A, incluso l’elenco delle società per valutare l’acquisizione in base alla necessità (ad esempio fornitori chiave in situazioni di crisi) o in base all’attrattività del business (ad esempio opportunità di consolidamento della quota di mercato a prezzi scontati).