Covid-19: Bosch e i vantaggi della diversificazione

Bosch prevede per il 2020 un forte calo del settore automobilistico pari a circa un -20% a causa degli effetti negativi della crisi provocata dalla diffusione del coronavirus e per questo «dovremo fare uno sforzo incredibile per arrivare almeno a un risultato di parità». Lo ha dichiarato il cfo di Bosch, Stefan Asenkerschbaumer, durante l’annuale conferenza stampa del gruppo. «Ci stiamo preparando a una recessione globale che avrà un impatto considerevole anche sulla performance del 2020», ha aggiunto il manager, sottolineando che comunque «in una crisi di questa portata, essere così diversificati, con tanti settori di business si rivela ancora una volta un vantaggio».

Nel primo trimestre di quest’anno, il fatturato del Gruppo Bosch è diminuito del 7,3% e le vendite sono scese del 17% solo nel marzo 2020.  Nessuna stima suiul 2020. Al momento, l’obiettivo di Bosch è la messa in atto di misure ad ampio spettro volte a ridurre i costi e ad assicurare liquidità. Tra queste vi sono la diminuzione dell’orario di lavoro e la diminuzione della produzione, già attuate in molte sedi in tutto il mondo, la riduzione della retribuzione per il management e la posticipazione degli investimenti.

Inoltre, Bosch ha già lanciato un programma completo per migliorare la sua competitività agli inizi del 2020. «Nel medio termine, il nostro obiettivo è di tornare a circa il 7% di margine operativo, ma senza dimenticare le attività essenziali per proteggere il nostro futuro», ha spiegato Asenkerschbaumer. «Stiamo concentrando tutte le nostre energie su questo e sul superamento della pandemia del coronavirus. In questo modo creeremo le basi finanziarie che ci servono per cogliere le enormi opportunità future per il Gruppo Bosch», ha continuato il cfo del gruppo tedesco. In merito ai risultati 2019, «in un panorama di ulteriore indebolimento dell’economia globale con il 5,5% di declino della produzione dell’automotive, il Gruppo Bosch ha retto bene nel 2019», ha dichiarato Asenkerschbaumer.

«Oltre a forti investimenti iniziali, i fattori che hanno pesato sui risultati sono in particolare lo stato di debolezza di mercati come la Cina e l’India, l’ulteriore contrazione della domanda di auto diesel e gli elevati costi di ristrutturazione, in particolare per il segmento della mobilità», ha dichiarato ancora Asenkerschbaumer. Con una quota di capitale proprio del 46% e un flusso di cassa del 9% delle vendite nel 2019, la situazione finanziaria di Bosch è buona. Gli investimenti in ricerca e sviluppo sono saliti a 6,1 miliardi di euro, pari al 7,8% del fatturato. 

 

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