Covid-19: automotive al collasso, AsConAuto all’attacco

 

di Roberto Scarabel, vicepresidente vicario di AsConAuto

Il  sistema messo a punto dal progetto innovativo di AsConAuto a supporto del ricambio originale e la rete associativa diffusa in modo capillare sul territorio, offrono una concreta testimonianza di efficacia e di crescita, anche negli anni difficili e recenti della crisi: una conferma del valore generatore di business quando si entra a far parte del sistema associativo. AsConAuto, infatti, presidia il mercato, interpreta il cambiamento e la sua squadra di vertice si confronta in modo costante per elaborare e attuare, a  supporto del lavoro quotidiano della rete, nuovi strumenti innovazioni per affrontare la rivoluzione in atto nel mercato globale dell’automotive, dando vita a opportunità diversificate per restare validamente nel mercato. Anche nelle fasi di emergenza collegate al Covid-19, il sistema AsConAuto non si è fermato  e ha cercato di fare fronte alla inedita crisi  generata dalla pandemia con una risposta univoca.

Una sensazione molto diffusa tra i nostri associati è la preoccupazione per un bilancio in discesa significativa. Le vendite sono scese da quota 175mila a circa 3/4mila. L’assenza di attività  in questo periodo del 2020 è diversa dalla crisi vissuta nel 2007, durante la quale in qualche modo abbiamo potuto agire con interventi di contenimento. Oggi, la situazione è peggiore, ma con gradualità sta ripartendo tutto,  anche  nei servizi erogati che, fino alla riapertura del 4 maggio scorso,  erano solo tecnici e non commerciali. Le prime rilevazioni raccolte nel periodo collegato alla pandemia confermano cali variabili, molto significativi  nel mese di marzo che ha visto una  diminuzione  del 50 per cento per il fatturato vendite, ma su base quadrimestrale il calo è  stimato intorno al -10% o -11%. I service mostrano, invece, una caduta di fatturato tra -30% e -40% nei ricavi trimestrali.

I nostri consorzi mantengono, in  ogni caso, il servizio. Dopo il calo iniziale, con una operatività ridotta al 30% e una sola settimana di chiusura, tutto è ripartito con una copertura complessiva che attualmente è pari a circa il 70% rispetto a prima. Gli associati AsConAuto, rivenditori e officine, hanno risentito perciò del peso economico del blocco. Nella nuova fase,  in particolare, il  primo problema, affrontato e risolto con efficacia, è stata la messa in sicurezza del personale e dei clienti.

Va sottolineato che  il mercato del post-vendita  in Italia  vale oltre 30 miliardi di euro ed è presidiato sul territorio  da circa 35.000 aziende tra riparatori, carrozzerie e gommisti. In oltre 7 casi su 10  le imprese  sono affiliate a network per il reperimento di informazioni tecniche, formazione, ricambi e attività di marketing, come ci fa sapere Quintegia.

AsConAuto non è solo composta da concessionari, ma anche da 21.683 autoriparatori affiliati: un presidio capillare sul territorio, in affiancamento al personale dei service delle concessionarie. L’associazione ha prodotto una App “A-Service”, dedicata esclusivamente agli autoriparatori della rete, che propone con immediatezza tanti vantaggi a portata di smartphone.  E permette di  ricevere aggiornamenti costanti e riservati di un ricco catalogo di corsi, realizzati ad hoc da AsConAuto Academy: divisione dell’associazione per promuovere e potenziare una nuova cultura all’interno della propria rete, a ogni livello di competenze e responsabilità.

Quale effetto potrà avere questa nuova fase globale collegata alla pandemia che stanno vivendo economia e società: un tempo inaspettato sta portando nuove, impreviste difficoltà nella nostra vita e una nuova faticosa sfida da superare. Il confronto è aperto e quotidiano nel nostro direttivo per trovare con rinnovate energie nuovi strumenti  innovativi, modelli differenti, approcci e processi diversificati in grado di aiutare  la rete associativa  e il mondo automotive. Insieme, la nostra squadra deve saper creare un futuro sostenibile.

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