di Andrea Taschini, manager automotive, Senior advisor M&A e Private equity
Un vero paradosso che la cosiddetta “innovazione del secolo” e cioè l’auto elettrica, abbia bisogno degli incentivi per essere venduta. Solitamente i consumatori corrono ad acquistare le innovazioni che aiutano a gestire meglio la propria vita, senza preoccuparsi del costo o degli incentivi. È stato così per i computer, l’iPhone, il frigorifero, la lavatrice e tutto il resto.
Ciò nonostante e cioè con incentivi che arrivano fino ad 8.000 euro per vettura, le vendite di auto BEV in luglio hanno raggiunto la stratosferica quota dell’1,6%. Un flop di dimensioni mai viste.
Forse i legislatori farebbero meglio a farsi qualche domanda e indirizzare i denari pubblici verso investimenti più concreti compreso quello di incentivare la vendita di Euro 6 per la sostituzione delle auto “anziane” che in Italia rappresentano il 50% del circolante.
Ci guadagnerebbero l’ambiente, la sicurezza stradale, l’occupazione, nonché il gettito all’Erario. Vai a sapere tu perché ste auto elettriche non le vuole proprio nessuno…
La grande ipocrisia e voler passare a una tecnologia nuova senza prima aver ottimizzato l’esistente, e poi lo capisce anche un’imbecille che l’auto elettrica è un’auto che poteva essere imposta solo nei centri citta e non dappertutto ovviamente dopo aver elettrizzato tutto il trasporti pubblico.