Corsa all’elettrico: riflessioni sui tanti “contro”
di Pierluigi Bonora
Pier Luigi del Viscovo, direttore di Fleet & Mobility, nonché editorialista de “il Giornale”, viene sollecitato da “Fuorigiri” sul tema caldissimo di questa altrettanto caldissima estate: il “tutto elettrico” che l’Ue ha deciso di imporre a partire dal 2035.
Alcuni spunti per commentare le iniziative discutibili previste nei piani di Bruxelles le ha fornite anche l’intervista, che trovate nell’editoriale di “Fuorigiri” e su “il Giornale” del 13 agosto, al professor Alberto Clò, direttore del magazine “Energia” ed ex ministro tecnico dell’Industria, per esempio quando sostiene che in poco più di una decina di anni non è fattibile d’idea di ristrutturare totalmente l’industria automobilistica europea, ma anche quando denuncia il forte ricorso delle Case tedesche alle fonti fossili per la produzione delle loro auto “pulite” elettriche, il tutto con Bruxelles che guarda dall’altra parte.
E qui del Viscovo torna a parlare dell’esigenza di riprendere in considerazione l’utilizzo del nucleare, come fonte di approvvigionamento di energia. Questo e altro nell’interessante botta e risposta di metà agosto.
In sé e per sé un motore elettrico è “pulito” perché non brucia combustibili. Il problema è che l’elettricità non è che ci piove dal cielo, bisogna produrla ed allo stato attuale il 90% dell’energia elettrica viene prodotta bruciando proprio combustibili fossili. Per non parlare delle batterie che sono essenziali al funzionamento del motore: queste sì che da sole sono estremamente inquinanti sia nella costruzione sia nello smaltimento. A me sembra una vera follia che si pagherà carissima nel prossimo futuro. Ma se così hanno deciso…….