Coronavirus: calo dell’attività per il 90% delle officine

L’emergenza Coronavirus in Italia colpisce duramente anche il settore dell’assistenza auto, che in marzo registra un forte calo per ciò che riguarda l’attività delle officine di autoriparazione. È quanto emerge dal Barometro sul sentiment dell’assistenza auto, elaborato dall’Osservatorio Autopromotec sulla base di inchieste mensili condotte su un campione rappresentativo di officine di autoriparazione.Come mostra il grafico, in marzo ben il 90% degli autoriparatori dichiara che l’attività si è mantenuta su livelli bassi, mentre solo il 10% segnala un normale livello di attività e  praticamente nessun autoriparatore indica alti livelli di attività. L’Osservatorio Autopromotec sottolinea che un livello così basso delle attività di officina non si era mai registrato da quando hanno avuto inizio le rilevazioni (gennaio 2018). Questo primato negativo è da attribuire interamente all’emergenza Covid-19, che ha determinato un forte rallentamento delle attività di autoriparazione.

Coronavirus e officine, quale futuro? 

Gli automobilisti che possono effettuare spostamenti per le ragioni previste dal DPCM del 10 aprile 2020, scelgono di recarsi in officina, giustamente, solo per far fronte a situazioni di emergenza (quali le riparazioni urgenti, senza le quali l’auto non è in grado di procedere o di farlo in totale sicurezza), rimandando tutti gli interventi non urgenti per evitare ogni tipo di spostamento superfluo e contatti a rischio. È lecito quindi ritenere che questa situazione abbia portato molte officine a ridimensionare il proprio personale, a lavorare con organico ridotto e a limitarsi a presidi di “emergenza meccanica”. Dal Barometro dell’Osservatorio Autopromotec, poi, emerge anche la situazione per ciò che riguarda il livello dei prezzi di officina, che in marzo vede una spiccata tendenza alla diminuzione. Infatti la maggioranza degli autoriparatori (66%) dichiara che i prezzi si sono mantenuti su livelli normali, ma coloro che segnalano un basso livello dei prezzi sono quasi iltriplo di coloro che segnalano un alto livello dei prezzi (25% contro 9%).

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