Comunicare la mobilità che cambia: occorre più chiarezza

di Massimo Ghenzer, presidente di Areté-Methodos

Periodo complicato per il mondo dell’auto e per i consumatori. Non ci sono certezze e la comunicazione crea confusione e ansia. Le ricerche di Areté confermano questo dato di incertezza dei consumatori e certificano che, malgrado tutte le campagne negative e gli ostacoli alla circolazione, il consumatore vuole ancora guidare un’auto privata per gli spostamenti. Il trasporto pubblico non riceve molti consensi. Certo, non è una situazione ideale per traffico e inquinamento, ma tanto è. Ma se si chiede quanto hanno capito degli incentivi messi a disposizione a singhiozzo e utili per realizzare risparmi per gli automobilisti, il quadro è preoccupante.
In effetti, non è chiaro cosa si deve fare per usufruirne e, incredibile ma vero, una percentuale, benché minima (6%) non ne conosce l’esistenza. È il risultato dello “stop and go” attuato dal Governo: incentivi per le elettriche, poi anche fino all’Euro 6, quindi per l’usato; ed Ecobonus rapidamente esauriti non rinnovati, poi invece rinnovati, ma con cifre modeste. Un caos che ha creato incertezze.

I consumatori italiani intervistati da Areté, in effetti, sono propensi a cambiare l’auto
. Il 12% lo vorrebbe fare entro pochi mesi, più del 50% con una vettura prevalentemente ibrida. Circa il 20% la vorrebbe invece elettrica. Tuttavia, se si approfondisce la scelta elettrica, molti dubbi e perplessità ancora affiorano tra i consumatori. Costo d’acquisto, autonomia, tempi di ricarica, disponibilità di colonnine e così via. Ne consegue che solo una piccola percentuale (7%) crede che le auto elettriche sostituiranno completamente le ibride e le termiche. Dato interessante che richiede ulteriore analisi e approfondimento.
L’acquisto di una vettura elettrica o ibrida, poi, è preferito perché si crede che la gestione sarà meno cara, ma c’è anche un 30% che è interessato perché così si incide positivamente sul miglioramento dell’aria. Dato molto importante che dovrebbe indurre il legislatore a formule di incentivazione di alto livello e per un periodo di medio/lungo termine. Le ricerche ci dicono che l’auto è solida nella testa degli italiani, ma si deve semplificare, fare più chiarezza per consentire ai consumatori scelte economicamente sostenibili.

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