Codice stradale fermo e rischi da un “liberi tutti”: parla il prefetto Sgalla

Mentre la riforma del Codice della strada continua a non fare significativi passi avanti, ecco un nuovo incidente costato la vita a quattro persone. La sciagura, accaduta la sera del sabato di Pasqua sulla Casilina, nel Frusinate, ha avuto come conseguenza tre giovani deceduti più una persona su un altro veicolo. Una dei ragazzi, non il guidatore, pochi istanti prima dello schianto sembra stesse facendo un video su Instagram. Torna così alla drammatica alla ribalta il problema della distrazione. Gli accertamenti stabiliranno tutte le dinamiche.

Quanto è accaduto viene commentato, in questa intervista con Pierluigi Bonora, dal prefetto Roberto Sgalla, già alto dirigente della Polizia di Stato, grande esperto in sicurezza stradale. L’occasione dell’incontro permette poi l’allargamento del colloquio sui pericoli legati alla micro-mobilità, alle piste ciclabili disegnate senza tenere conto della sicurezza, alla segnaletica e anche agli abusi derivanti da limiti di velocità in alcuni casi utili solo a fare cassa. E quando la situazione sanitaria sarà, speriamo presto, risolta? Il “liberi tutti” anche sulle strade spaventa già ora.

Il prefetto Sgalla cita nel suo intervento la relazione di Antonio Decaro, presidente di Anci(Associazione nazionale dei Comuni italiani), sulla sicurezza stradale e sul fenomeno delle sciagure soprattutto nelle città. Lo stesso Decaro ha anche commentato, in una recente nota, il quinto anno di applicazione del reato di omicidio stradale.

Da Bonora e il prefetto Sgalla l’impegno a tenere alta l’attenzione sulla riforma del Codice della strada e di avviare una campagna incisiva di sensibilizzazione per accorciare i tempi se nei prossimi mesi il Governo non porrà seriamente il tema all’ordine del giorno.

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