Codice stradale, accise, marittimo: le nostre battaglie

di Paolo Uggé, vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio

Dalle stravaganze del nuovo Codice della strada alla follia dell’aumento delle accise, fino alla penalizzazione del  settore marittimo italiano. Da più parti, trasversalmente, dalla politica che sa ascoltare arriva la conferma della fondatezza delle nostre posizioni sui temi di attualità legati al trasporto. Sono demenziali e pericolosissime per la sicurezza le ipotesi di modifica che consentirebbero ai netturbini di elevare contravvenzioni e ai ciclisti di percorrere le strade in senso contrario.“Impediamo a questi incoscienti di far del male al nostro popolo.

Del male si rischia di farlo anche alle nostre aziende a causa del paventato aumento delle accise sul gasolio. Una follia che danneggia gli autotrasportatori in un momento in cui le imprese sono in grave difficoltà. Quello ventilato dal Governo sarebbe l’ennesimo inasprimento del fardello sulle spalle delle imprese e dei lavoratori, stavolta camuffato con presunte motivazioni ambientalistiche, delle quali si fatica a trovare il reale fondamento.

Sul fronte del mare l’azione di Conftrasporto ha generato l’interesse anche di alcuni parlamentari europei. È il caso di Carlo Fidanza, di Fratelli d’Italia, che in sede Ue ha dato la sveglia alla commissione Trasporti e Turismo chiedendo misure concrete per il settore crocieristico, che a livello globale è passato dai 30 milioni di passeggeri del 2019 a un livello prossimo allo zero nel 2020. Dall’inizio della pandemia, proseguendo nel post-lockdown, abbiamo lanciato l’allarme sulla situazione gravissima del settore delle crociere. Lo abbiamo fatto sia a livello confederale che attraverso la nostra associata AssArmatori, chiedendo un intervento a livello nazionale e sul fronte europeo, ma a oggi registriamo un nulla di fatto.

L’auspicio è che il fronte dei politici che sanno ascoltare si allarghi per rendere giustizia con misure concrete a chi contribuisce in modo determinante all’economia e all’occupazione di questo Paese.

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