CO2 ko se l’autotrasporto utilizzasse di più gli pneumatici ricostruiti
di Piero Evangelisti
L’impatto ambientale dell’autotrasporto in Italia è conosciuto. Molto stanno facendo i costruttori di truck e di pneumatici per ridurlo, ma un grosso aiuto può arrivare anche dagli pneumatici ricostruiti, lo comunica Airp, l’Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici. Ben 88.000 tonnellate di CO2 emesse in meno all’anno: a tanto ammonterebbe il risparmio possibile, in termini di emissioni di anidride carbonica, se la quota di utilizzo di pneumatici ricostruiti sul totale del mercato dei pneumatici di ricambio per autocarri in Italia passasse dall’attuale 27% al 50%. Questa stima è stata elaborata da Airp ed è stata pubblicata nell’edizione 2016 del Libro Bianco sui Pneumatici Ricostruiti. L’incremento della quota di mercato dei ricostruiti dall’attuale 27% fino al 50% sul totale del mercato dei pneumatici di ricambio per autocarri nel nostro Paese è assolutamente possibile, se si considera che, ad esempio, la quota di mercato del ricostruito è del 36% nei mercati di Germania, Austria e Svizzera, del 43% in Francia e supera il 50% in diversi Paesi dell’Europa del Nord.