Cina e transizione: occhio alle “infiltrazioni”

di Andrea Taschini, manager automotive, senior advisor

La Cina, secondo il Copasir, è un “avversario strategico” e come io vado scrivendo da tempo, un nemico potenziale. Tutta la transizione energetica basata su pannelli solari, pale eoliche e auto elettriche (batterie, motori elettrici, microchip) fa perno su forniture cinesi che vanno ad aggravare una bilancia commerciale già enormemente in favore della Cina (13 miliardi di export e 33 miliardi di import).


Pechino non solo detiene la loro produzione ma, cosa strategicamente ancor più grave, controlla le varie materie prime indispensabili per la loro fabbricazione con il fondato sospetto che promuova nelle varie sedi governative la transizione energetica europea al di là di ogni ragionevolezza. La pervasività della Cina che rappresenta un serio pericolo, è già ben documentata nel libro “La mano invisibile”, di Clive Hamilton e Mareike Ohlberg, che contiene ampi stralci e riferimenti anche alla situazione italiana. Sicuramente, Pechino nel nostro Paese ha trovato terreno fertile e ben disponibile a farsi infiltrare anche in sedi istituzionali.

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