Caro energia: quale impatto per metano e AdBlue

Carenza di materie prime e manodopera, una domanda che sale e una produzione che non riesce a tenere il passo. Con la conseguenza che i tempi medi di consegna delle merci si allungano a livello globale anche a causa della carenza di materiale e dei problemi legati ai trasporti, complice la congestione dei porti e una grave mancanza di autotrasportatori. Se negli Stati Uniti e nel Regno Unito il meccanismo sembra inceppato al punto da mettere in crisi il giorno del Ringraziamento e forse anche il Natale – scarseggerebbe sulle tavole perfino il tradizionale tacchino – in Italia il rischio di una mancanza di prodotti non sembra esserci ma quello che preoccupa è un possibile aumento dei prezzi, almeno secondo quanto sostengono gli esperti.

In Italia si sente “una pressione sulle materie prime legate al mondo dell’energia che incide, al di là delle bollette, anche sui costi per le imprese e la distribuzione” ma “in questo momento problemi di fornitura di merci non ce ne sono e non ne vediamo in nessun modo, soprattutto per quanto riguarda problemi di disponibilità di prodotti agroalimentari”. A dirlo all’agenzia “Agi” è Carlo Alberto Buttarelli, responsabile ufficio studi di Federdistribuzione.

Il caro energia, spiega Andrea Manfron,  il segretario generale Fai (Federazione degli autotrasportatori italiani), incide “sia sulla produzione, ma anche sul trasporto, i camion a Gnl sono i più sostenibili e più performanti a livello ambientale ma hanno un enorme problema: vanno a metano che costa tanto, circa 2,5 volte in più rispetto all’anno scorso e viaggiano in perdita. Il costo del metano è cresciuto in maniera esponenziale”, e questo si ripercuote poi anche sulla produzione di ammoniaca; alle aziende non conviene più produrre perché i costi superano i ricavi.

“Tutti quei cicli produttivi che necessitano di ammoniaca vanno altrove, in Nord Africa per esempio dove il costo dell’ammoniaca è ancora accettabile e il costo del trasporto dal nord Africa verso l’Italia è comunque conveniente”. L’aumento del prezzo del metano e del costo dell’energia elettrica va a pesare anche sulla produzione di AdBlue. Si tratta di una soluzione di urea e acqua che nei motori a gasolio di nuova generazione serve ad abbattere le emissioni di ossidi di azoto. L’AdBlue può essere ottenuto per sintesi, direttamente dal processo di produzione dell’ammoniaca il che garantisce un prodotto non dannoso per le auto, ma comporta elevati costi di produzione e l’impiego di grosse quantità di energia.

Senza AdBlue le macchine non possono circolare, ma è una sostanza che non si trova perché è fatto con l’ammoniaca che scarseggia perché è fatta col metano, che si va a cercare altrove. Quindi, anche qui, la catena della logistica è scombussolata”, sottolinea Manfron, spiegando che “il cambiamento della ricerca di nuovi fornitori e di nuove catene logistiche collegate per potersi rifornire è talmente veloce che ha bisogno di bilanciamento e di tempo e questo si ripercuote sui tempi di consegna, sulla produzione e sui beni di consumo che vanno a finire sullo scaffale. Durerà un bel pò”.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *