Caro carburante: l’autotrasporto protesta

di Cinzia Franchini, portavoce di Ruote Libere

L’insostenibile aumento del carburante, che ha portato in questi giorni a un costo del gasolio superiore ai 2 euro al litro, continua a scuotere il mondo dell’autotrasporto. Le risposte del Governo, con la manovra da 80 milioni in termini di crediti di imposta e interventi sui pedaggi, che nulla incide sui rincari vertiginosi del gasolio, è stata benedetta dalle vecchie associazioni di rappresentanza, ma non ha portato risultati di nessun tipo per chi ogni giorno trasporta merci sulle strade italiane. L’associazione di piccoli e medi imprenditori dell’autotrasporto Ruote Libere sta promuovendo sul territorio nazionale una serie di incontri con gli imprenditori per cercare di coordinare iniziative comuni.


In proposito si è tenuta una riunione a Lucca, coordinata dai noti autotrasportatori,  Alessandro Giannasi e Beppe Cinquini. Erano presenti 45 imprenditori della provincia di Lucca che – con oltre 400 autocarri – rappresentano circa il 70 per cento della aziende di autotrasporti di questa provincia Toscana. Dopo un lungo confronto sulla inutilità delle misure governative annunciate dal viceministro Teresa Bellanova e il rischio reale di chiusura per molte aziende, l’assemblea ha concordato la prima misura concreta per cercare di arginare le conseguenze degli aumenti.

 

È evidente infatti che nessuno intende bloccare irresponsabilmente un settore, come alcuni storici referenti delle vecchie associazioni hanno ventilato strumentalmente, ma l’insostenibilità stessa degli aumenti potrebbe portare alla incapacità delle aziende di mettere in strada i propri mezzi. Quindi nessun fermo dell’autotrasporto come qualcuno minaccia per delegittimare ogni protesta, ma uno “stop” diverso, dettato dall’impossibilità di far uscire gli autocarri dall’azienda.

 

Insieme, gli imprenditori di Lucca hanno dunque concordato di far partire subito una lettera ai propri committenti per chiedere un adeguamento tariffario proporzionale all’aumento del gasolio. Quindi, si terrà una seconda riunione per fare il punto sulle risposte ricevute e per agire di conseguenza con azioni comuni. Oggi applicare alla committenza un aumento del servizio è vitale per affrontare l’emergenza. Ribadiamo parallelamente l’esigenza di un intervento strutturale che permetta di tagliare le accise. La battaglia della nostra categoria è in realtà la battaglia di tutti, di imprese e famiglie perché il costo del carburante ha conseguenze dirette e indirette sull’intero Sistema-Paese.

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