Caro carburante: basta accuse all’autotrasporto

di Cinzia Franchini, portavoce di Ruote Libere

In base agli ultimi dati diffusi dalla Cgia, l’aumento record del gasolio ha pesato in media per ogni Tir 8.600 euro in più rispetto allo scorso anno. Sono costi che quasi interamente vengono assorbiti dagli autotrasportatori. Per questo credo che sia da stigmatizzare l’ennesimo tentativo di Coldiretti di puntare il dito sul mondo dell’autotrasporto affermando che in Italia il costo medio chilometrico per le merci di trasporto pesante sarebbe tra i più alti in Europa e che questo peserebbe addirittura per un terzo sul totale dei costi di frutta e verdura.

Le cose non stanno esattamente in questi termini ed è ora di smetterla di continuare questa guerra tra poveri e informarsi viceversa su quello che gli autotrasportatori vengono davvero pagati, o meglio non pagati, nel nostro Paese. Coldiretti dovrebbe concentrarsi sulle storture radicate nella filiera della ortofrutta a partire proprio dallo sfruttamento della manodopera e da servizi di autotrasporto sottopagati, con dinamiche che, come Ruote Libere, abbiamo spesso denunciato.

E’ vero, stiamo assistendo a un aumento spaventoso del costo del gasolio e le prime vittime sono proprio gli autotrasportatori. Il Governo intervenga tempestivamente mettendo fine all’odiosa tassa sulle tasse, ovvero l’Iva sulle accise, e l’introduzione dell’accisa mobile per modulare la tassazione sui carburanti rispetto all’obiettivo di tassazione prefissato perché il rischio è la definitiva chiusura di tante piccole e medie imprese di autotrasporto.

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