di Paolo Starace, presidente di Unrae Veicoli Industriali
Il lieve incremento complessivo dell’1,0% di gennaio 2022, dopo il rimbalzo dello scorso anno, che già a gennaio era cresciuto del +4,5% rispetto al 2019, fa pensare all’esaurimento delle spinte che avevano sostenuto il mercato nel 2021. È auspicabile che le condizioni di difficoltà produttive che hanno incontrato i costruttori nei mesi scorsi si risolvano entro il periodo estivo e, di conseguenza, che la produzione possa riprendere con più vigore, per poter soddisfare la domanda sia in termini di volumi sia riducendo i tempi di attesa
Ma alcuni segnali di rallentamento negli indici della produzione industriale, alla quale è più legato il mercato dei veicoli industriali, tendono a raffreddare le attese più ottimistiche. Inoltre, l’aumento del costo del gas ha impattato in modo negativo sul segmento dei mezzi alimentati a GNK, finora favorito dagli incentivi statali e dal basso costo del carburante, contribuendo a riportare le preferenze del mercato verso i motori Diesel.
Tutto ciò rende sempre più necessario intervenire per favorire il ricambio del parco circolante, ancora in maggioranza composto da veicoli ante Euro IV, sia nell’ottica di contribuire alla transizione ecologica sia per consentire una corretta strategia produttiva al settore.