Bonus-malus, nelle flotte regna l’incertezza
Ben 358 i fleet e mobility manager presenti, per un totale di circa 750 partecipanti, 31 brand automobilistici protagonisti con 12 anteprime nazionali (la nuova Volkswagen T-Cross, la nuova Toyota Prius, la nuova Mitsubishi Eclipse Cross diesel, la nuova Ford Mondeo Wagon Hybrid, la nuova Ford Focus Active, la nuova Range Rover Evoque, la nuova DS 3 Crossback, la nuova Kia Proceed, la nuova Peugeot 508 SW, la nuova Audi e-tron, la nuova Mercedes-Benz CLA Coupé, la nuova Tesla Model 3), 1.498 test drive effettuati in pista e su strada e 298 test di sistemi ADAS.
Sono questi i principali numeri e spunti della quinta edizione del Fleet Motor Day, l’evento annuale dedicato ai gestori delle flotte aziendali promosso presso l’autodromo di Vallelunga da Sumo Publishing, con il patrocinio e la partecipazione dell’Osservatorio Top Thousand, composto da Fleet e Mobility Manager di grandi aziende nazionali e multinazionali e di Aniasa, l’Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici di Confindustria.
Al centro di questa edizione la sicurezza su strada, con focus sugli Advanced Driver Assistance Systems (ADAS) e la mobilità sostenibile, con prove su strada di numerosi veicoli elettrici. L’apertura dei lavori è stata occasione per presentare i risultati di una ricerca condotta dall’Osservatorio Top Thousand su un campione di 70 Fleet Manager di aziende di diverse dimensioni, con una flotta totale rappresentata di 58.350 veicoli, dal titolo: “Ecobonus, cosa pensano i Fleet Manager”.
In occasione dell’entrata in vigore degli incentivi per auto elettriche e ibride (per i quali, peraltro, solo all’inizio di aprile è arrivato il decreto attuativo), l’Osservatorio ha verificato con i gestori della mobilità aziendale quale impatto il provvedimento potrà avere sulle car policy e come cambieranno nel breve periodo le loro scelte in tema di alimentazione.
A regnare è l’incertezza, anche se l’interesse per l’elettrificazione del parco auto è forte
Alla domanda “Dopo il 1° marzo la tua azienda intende fruire del bonus previsto dalla manovra per i veicoli elettrici e ibridi?”, oltre il 46% dei fleet manager ha risposto di non sapere ancora come cambierà la propria car policy nei mesi a venire. Gli “indecisi”, dopo aver atteso il decreto attuativo, restano alla finestra anche per capire anche le strategie dei partner noleggiatori che forniscono loro veicoli e servizi a fronte di un canone.
Il 30% degli intervistati dichiara di non essere interessato al beneficio. Le elevate percorrenze dei propri driver probabilmente non spingono verso l’adozione di soluzioni elettriche o ibride. Solo il 24% si dice motivato nel voler cogliere l’opportunità offerta dalla nuova normativa, reputando elettrico ed ibrido le migliori soluzioni per raggiungere i nuovi target di riduzione delle emissioni della propria flotta.
Il Diesel resta l’alimentazione regina delle flotte. Si fa strada l’ibrido, ancora dietro l’elettrico
Una certezza emerge dalla ricerca: la migrazione delle flotte verso ibrido ed elettrico sarà molto graduale. Nel 2018 il 70% delle auto immatricolate a noleggio è a gasolio e quasi il 90% della flotta circolante del renting si affida a questa alimentazione.
Oltre il 58% dei fleet manager sostiene di non prevedere una riduzione delle immatricolazioni diesel anche a seguito di quanto previsto dalla manovra. La restante parte è pronto a modificare il mix di alimentazioni. Le intenzioni dichiarate evidenziano che nei prossimi 12 mesi è lecito attendersi primi significativi cambiamenti sul fronte delle motorizzazioni anche nel mondo delle auto aziendali.
Un trend destinato a rafforzarsi è proprio l’integrazione nelle flotte di auto elettriche e, soprattutto, ibride, specie se si tratta di veicoli in pool, oppure assegnate in benefit a chi si sposta in città. Diverso, al contrario, è il discorso per le auto operative, che per ora rimarranno gioco forza ad alimentazione tradizionale.
Il 34% dei Fleet e Mobility Manager dichiara di voler aumentare la quota di EV in flotta nei prossimi mesi, mentre il 51% non ritiene questa un’ipotesi concreta; il 15% è indeciso e resta in stand by. Per quanto riguarda l’ibrido, invece, emerge meno indecisione e i rapporti di forza si invertono: il 53% si dichiara pronto a inserirle nei propri parchi, il 43%, ovvero le aziende i cui driver percorrono molti km in autostrada, risponde negativamente. Anche in considerazione della più ampia offerta di modelli da parte delle Case, l’ibrido è una realtà già consolidata e si conferma a tutti gli effetti il ponte verso l’elettrificazione.
“Le auto elettriche e ibride sono destinate nei prossimi anni a entrare in maniera sempre più significativa all’interno dei parchi auto delle aziende, ma, inevitabilmente, il percorso sarà decisamente graduale. Servono prima di tutto le infrastrutture e, in secondo luogo, adeguate misure normative a sostegno. In tal senso il recente provvedimento, il cosiddetto bonus/malus, ha mancato il bersaglio”, ha commentato Gianfranco Martorelli, presidente di Top Thousand, che ha aggiunto, “Se l’ecotassa contribuisce a rallentare il processo di rinnovamento del parco circolante, l’ecobonus riguarda un numero troppo limitato di modelli. Anche dopo il decreto attuativo restano diverse perplessità, come ad esempio in che modo e in che misura le società di noleggio ribalteranno sui canoni l’agevolazione determinata dall’incentivo”.