Bollo: noleggio a lungo termine danneggiato

di Pier Luigi del Viscovo, direttore di Fleet&Mobility

 

“Il bollo nel noleggio a lungo termine? È stato un bagno di sangue, per i tempi stretti e per le complessità del pagamento tra le regioni”. Non usa mezzi termini Daniele Da Lozzo di Agenzia Italia, la società leader in Italia che assiste noleggiatori e Case auto nelle pratiche tecnico-amministrative. Già Massimiliano Archiapatti, presidente di Aniasa, l’associazione dei noleggiatori, aveva avvertito che sarebbe stato un disastro: “Un provvedimento nato male e gestito peggio, in totale antitesi con la tanto declamata semplificazione amministrativa, che complica la vita del contribuente.

Parliamo della norma che un anno fa ha cambiato il pagamento del bollo auto, cui è tenuto non più il proprietario del veicolo. ma il suo utilizzatore alla regione di residenza. La risposta scomposta della P.A. che non riesce a regolare le questioni interne e scarica sui cittadini contribuenti le proprie inefficienze. Tutto nacque quando alcune regioni abbassarono l’importo della tassa per attirare le grandi flotte dei noleggiatori e aumentare il gettito. Ha funzionato, tanto che la Regione Lazio, dove risiedono la maggior parte dei noleggiatori e dove versavano la tassa per i loro clienti, accortasi che il rubinetto gettava meno soldi, è corsa ai ripari ottenendo dal Governo amico questa soluzione abborracciata.

Il sistema spesso si blocca e impone di rifare il lavoro. Poi i database delle regioni sono zeppi di errori, per cui capita che un’auto Euro6 risulti Euro0 e dunque il bollo da versare sia diverso. In punto di diritto poi, è una tassa di proprietà e i noleggiatori sono i proprietari dei veicoli e ne conservano anche il possesso, trasferendo solo la detenzione.

“È importante dare incentivi al settore e alle imprese – conclude Da Lozzo – ma lo è ancor di più non intralciarle mentre producono ricchezza e danno lavoro ai cittadini, imponendo investimenti e rendendo il lavoro più gravoso e costoso”. Con la certezza che dopo un paio d’anni arriveranno le cartelle esattoriali, essendo probabile che un utilizzatore prima ritiri l’auto in una regione e poi magari si sposti altrove per lavoro senza comunicarlo subito, e sarebbero pure fatti suoi. Ma i tempi di tali comunicazioni sono strettissimi, col rischio di sanzioni e interessi. 

 

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