di Massimiliano Dona, presidente di Unione Italiana Consumatori
Non solo la benzina in modalità self service secondo i dati ufficiali del Mite sfonda per la prima nella storia i 2 euro al litro, arrivando a 2,185 euro, ma si tratta del maggior rincaro settimanale dall’inizio delle serie storiche. In soli 7 giorni, infatti, aumenta di oltre 23,144 centesimi, battendo il precedente rialzo del 12/12/2011 quando salì di 9,743 cent per via dell’entrata in vigore della famosa stangata del Salva Italia di Monti che alzò le accise di 8,21 centesimi al litro per la benzina e 11,21 cent per il gasolio per incassare 4,8 miliardi di gettito in più all’anno.
Battuto anche il record storico del gasolio, che toccando i 2,155 euro al litro, segna un balzo di 32,53 cent rispetto alla settimana precedente, superiore ai 13,239 cent del 12/12/2011. Un aumento che per la benzina è pari all’11,8%, 11,57 euro per un pieno da 50 litri, 278 euro su base annua. Per il gasolio l’incremento è del 17,8%, 16,27 euro a rifornimento, 390 euro su base annua.
E’ la prova del nove che si tratta di una mera speculazione, visto non c’è ancora nessun blocco dell’importo russo per quanto riguarda il petrolio né verso l’Italia né verso l’Ue e visto visto che il petrolio greggio va distillato e raffinato prima di arrivare alla pompa. Il dato finirà, quindi, nel dossier che stiamo presentando alla Procura di Roma, dove chiederemo anche che il ministro Cingolani sia sentito come persona informata dei fatti. Ora la Guardia di Finanza deve andare a tappeto da tutte le società petrolifere e in tutti i distributori.
Da quando è scoppiata la guerra, come dimostra il confronto rispetto all’ultima rilevazione pre-conflitto del 21 febbraio 2022, un litro di benzina è rincarato di oltre 33 cent, +18,1%, pari a 16 euro e 73 cent per un pieno da 50 litri, 402 euro su base annua, un litro di gasolio è aumentato di oltre 42 cent, +25,1%, 21 euro e 61 cent a rifornimento, equivalenti a 519 euro annui. Il Governo ora non può più ritoccare di pochi cent le accise. Non ci sarebbe alcun effetto reale sui prezzi alla pompa che continuerebbero la loro folle corsa. Serve una vera scossa con una riduzione delle accise di minimo 50 cent.