Azionario, dieci temi di investimento
di David Philpotts, Head of Strategy, QEP, Schroders
Negli ultimi anni i mercati azionari sono stati dominati da un gruppo ristretto di titoli mega-cap sia statunitensi che asiatici. Ciò ha creato un contesto molto favorevole per gli investitori growth, lasciando tuttavia indietro molti altri titoli meno in voga. Nel 2020 è diventato sempre più evidente che il gap tra le performance di vincitori e vinti stava raggiungendo livelli non giustificabili. Lo sviluppo di vaccini efficaci a novembre ha agito da catalizzatore per una rotazione che a nostro avviso è solo agli inizi. Ma come evolverà tale rotazione? Abbiamo individuato dieci potenziali temi che potrebbero emergere nei prossimi mesi e anni.
1. Le buone notizie sono già riflesse nei prezzi. I mercati azionari continueranno a beneficiare degli stimoli finanziari, ma a subire anche tre venti contrari: valutazioni elevate, improbabilità che i tassi si riducano notevolmente e alti livelli di debito pubblico. In ultima istanza il miglior modo per prevedere i rendimenti è guardare alle valutazioni. Il fatto che molti titoli e gran parte dei principali indici azionari siano vicini ai massimi storici li rende più vulnerabili a possibili notizie negative.
2. Il value offre opportunità interessanti. Per un periodo insolitamente lungo, i mercati non sono riusciti a distinguere tra titoli di qualità con fondamentali solidi scambiati su livelli convenienti e titoli che stavano affrontando ostacoli ciclici o strutturali. Da inizio novembre 2020, il livello della dispersione delle valutazioni sui mercati ha raggiunto i livelli estremi toccati durante la bolla tech del 1999-2000. La notizia dei vaccini e la minore incertezza politica negli USA sembrano aver agito da catalizzatori per un cambiamento nella leadership di mercato. Tuttavia il processo di re-rating dei titoli meno favoriti è solo all’inizio.
3. La bolla del ‘growth’ potrebbe sgonfiarsi. A nostro avviso, gli investitori si sono innamorati della narrativa “chi vince prende tutto”. Tale approccio ha avuto successo negli ultimi dieci anni, ma difficilmente continuerà a essere valido. A causa delle attuali valutazioni estreme di molti di questi titoli “prediletti”, le aspettative sulla loro crescita sono molto elevate.
4. Le valutazioni sui mercati Usa sono sui massimi degli ultimi 50 anni. Gli Stati Uniti hanno dominato i mercati negli ultimi anni e mostrano quindi anche gli esempi più estremi di valutazioni eccessive. Tuttavia, in questo mercato continuano a esserci molte opportunità value interessanti, soprattutto nelle aree meno popolari come prodotti farmaceutici e aziende tecnologiche della “vecchia scuola”, ma stanno aumentando i venti contrari.
5. L’Asia emergente mostra valutazioni convenienti e buone prospettive di crescita. Come gli Usa, l’Asia ha un piccolo numero di aziende mega-cap con performance stellari. Tuttavia, in generale, l’Asia emergente mostra valutazioni più convenienti rispetto a quelle dei mercati sviluppati e offre opportunità sia value che growth. I mercati emergenti dell’Asia potrebbero mettere a segno solide performance quest’anno, soprattutto nelle aree sensibili alle esportazioni, che dovrebbero godere della ripresa globale.
6. La crescita dell’inflazione rappresenta un rischio nel breve periodo. Le autorità si sono preoccupate più della deflazione che dell’inflazione negli ultimi anni, ma ciò è destinato a cambiare. Un’eredità dell’attuale pandemia globale è stata la rimozione di capacity in un momento in cui sia la politica monetaria che quella fiscale sono estremamente accomodanti in tutto il mondo e il risparmio delle famiglie è insolitamente alto. Ciò potrebbe portare a un rimbalzo dell’inflazione nel breve termine, creando un nuovo enigma per le autorità, che potrebbe scuotere i mercati. La crescita dell’inflazione ha storicamente supportato i settori ciclici e quelli che tendenzialmente beneficiano dei tassi più elevati, ovvero materiali, industriali, beni di consumo e banche. Gli sconfitti invece sono i segmenti considerati bond-proxy, come quello delle utility, mentre molti titoli immobiliari sono già sotto pressione a causa del collasso della domanda di uffici.
7. Valutazioni interessanti per l’healthcare. Vediamo molte opportunità nei segmenti meno ciclici, come l’healthcare, un settore molto vasto in parte già sotto i riflettori (ad es. biotecnologie/genomica). Sono soprattutto i titoli farmaceutici a mostra valutazioni particolarmente attraenti, essendo difensivi e beneficiando della regolamentazione USA sui prezzi dei farmaci.
8. Il trend degli investimenti ambientali continuerà. Gli obiettivi fissati dagli Accordi di Parigi implicano che le pressioni per la riduzione delle emissioni di carbonio continueranno e che le aziende dovranno adattarsi. Gli investimenti in oil&gas resteranno probabilmente su livelli inferiori rispetto al pre-pandemia nel prossimo futuro. Lo spostamento verso i combustibili non fossili sarà un focus chiave per gli investimenti nel prossimo decennio, insieme alle batterie per l’immagazzinamento di energia e ai biocarburanti.
9. Le considerazioni sociali sono sempre più importanti. La pandemia ha fatto crescere la consapevolezza dell’importanza delle questioni sociali, soprattutto in aree come la salute mentale e la crescente disuguaglianza. Siamo fermamente convinti che prendere in considerazione i problemi sociali sarà sempre più importante per le performance di investimento.
10. Gli investimenti tematici. Gli investimenti tematici sono associati agli importanti trend che trascendono la classificazione tradizionale dei titoli per settore o industria. Un esempio è l’ascesa di internet e dei social media negli ultimi 20 anni. Il numero di titoli potenzialmente tematici cresce di giorno in giorno, grazie al ritmo di crescita delle disruption rispetto agli ultimi anni. Allo stesso tempo, la domanda per questo tipo di titoli sta crescendo. Gli investitori retail sono sempre più attivi sui mercati e sono spesso più attratti da temi popolari che non dagli approcci basati sulle valutazioni. Molti di questi temi probabilmente persisteranno ma vi è un crescente rischio di nuove bolle. Si tratta quindi sia di un’opportunità che di un rischio per gli investitori di lungo periodo.