Automotive in Italia: le imprese e una sfida non voluta

di Federico Visentin, presidente di Federmeccanica

Siamo decisamente preoccupati. non possiamo più attendere per chiedere un colloquio al nostro presidente del Consiglio e ai ministri competenti per aprire una discussione con noi sull’automotive, la sfida della transizione ecologica per il settore che si trova ad affrontare il settore mette a rischio 70mila operatori. Si tratta di un settore che rappresenta un altissimo numero di operatori di imprese e di dipendenti e si trova ad affrontare una sfida che non ha voluto, rispetto alla quale non è in ritardo.

L’auto viene presa oggi da una spinta come non abbiamo mai visto prima verso la transizione ecologica, ma che allo stato attuale io ho definito una sfida oggi impossibile», con il termine della vendita a trazione termica del 2035. E’ un patrimonio che va preservato e ripensato per trovarne le condizioni per i rilancio, è uno scopo talmente importante, che ha bisogno dello sforzo di tutti, l’ho chiamata mission impossible, che non possiamo fare da soli ma abbiamo bisogno di collaborare con il governo, che può guidare e accompagnare questa transizione. C’è un tema di emergenza, ma per una volta vorremmo aprire una discussione per mettere sul tavolo un po’ di visione strutturale, impostare delle condizioni per farla proprio la transizione ecologica.

Anche se Stellantis non fa parte di Federmeccanica. mi auguro che Stellantis sia contenta che stiamo facendo questa parte, perché la stiamo facendo per il sistema Italia. Il ruolo di Cdp è rilevantissimo, soprattutto sui temi dimensionali che è forse la criticità più grande e non solo dell’automotive. E non basta essere ascoltati dal Mise. Oltre al fatto che siamo congiunti, abbiamo costruito qualche idea che richiede un’attenzione complessa che non può riguardare solo un interlocutore, noi abbiamo bisogno di fare squadra comune, è il tempo che questo Paese faccia una cabina di regia.

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