Il direttore dell’Anfia Gianmarco Giorda

Automotive, il punto globale dell’Anfia

L’industria automotive mondiale nel 2016 e trend 2017” è il nome della pubblicazione giunta alla sesta edizione realizzata dall’Area Studi e Statistiche Anfia. Lo studio riporta i risultati per l’anno 2016 e i trend per il 2017 dell’industria automotive mondiale, riguardanti la produzione, il mercato e il parco circolante degli autoveicoli, con un focus per macro-aree geografiche (Europa, NAFTA, Sud America, Asia-Oceania) e per l’Italia. 

La pubblicazione, disponibile anche sul sito Anfia alla sezione Servizi offerti/Pubblicazioni/Statistiche (http://www.anfia.it/index.php?modulo=view_pubblicazioni_statistiche), si propone come strumento di consultazione rapido e immediato, utile nell’esaminare i cambiamenti in atto nel settore.

I dati principali

 

Dal 2007 al 2016 la domanda mondiale di autoveicoli, aumentata di oltre il 30% (da 72 a 94 milioni di unità) si è modificata enormemente: i Paesi industrializzati e “motorizzati”, storicamente aree di produzione, hanno visto ridurre il peso dei loro mercati, passando dal 57% di share al 44%, mentre i Paesi Bric (Brasile, Russia, India e Cina), la cui domanda è cresciuta del 118% rispetto al 2007, hanno raggiunto il 37% delle vendite mondiali (era il 23% nel 2007).
Nei Paesi industrializzati (Europa Occidentale, Usa Canada e Giappone), la domanda di autoveicoli ha raggiunto, nel 2016, lo stesso volume di vendite del 2007, attorno ai 41 milioni di unità vendute, dopo il crollo negli anni 2009-2011 a 33 milioni, mentre i Paesi dell’area Bric hanno visto crescere la domanda fino al 2014, grazie soprattutto al mercato cinese e a quello indiano. Russia e Brasile, invece, risultano in calo dal 2013. L’area Bric, nel 2016, è in recupero sulle vendite del 2015 (in diminuzione del 2% rispetto ai volumi del 2014) e con un incremento del 9,5% totalizza oltre 35 milioni di autoveicoli venduti. Nel resto del mondo, la domanda di autoveicoli subisce una battuta d’arresto nel 2009, per poi crescere moderatamente fino al 2016, senza superare i 18 milioni di unità

I Paesi del Centro-Sud America presentano un ulteriore rallentamento delle vendite nel 2016 (-10,2%), dopo un 2015 già in calo, mentre nell’area Asean, dopo la flessione del 2015, si assiste ad un recupero nel 2016 (+3,2%).

Il parco mondiale

La stima del parco mondiale per il 2016 è di 1,3 miliardi di autoveicoli (+6,6%), di cui 1 miliardo di autovetture (BMI). Lo sviluppo sostenibile dei trasporti è questione aperta e interessa tutti i Paesi a intensa motorizzazione, inclusi quelli dove lo sviluppo del trasporto privato è recente e così intenso da determinare un “problema ambientale” urgente, come in Cina.

Nel mondo odierno, motorizzazione diffusa e mobilità sostenibile dovranno andare di pari passo. La congestione del traffico, l’inquinamento acustico e dell’aria, il fenomeno della “sovracrescita” urbana (urban sprawl), così come l’esclusione sociale e la sicurezza stradale, sono tutte sfide che si pongono sul cammino di uno sviluppo urbano più sostenibile.

L’età media delle autovetture circolanti nei Paesi Ue è salita a 10,7 (era di 8,4 anni nel 2007). Il 5,6% delle autovetture circolanti è ad alimentazione alternativa, mentre lo sono solo il 2% degli autobus e l’1,6% di veicoli commerciali leggeri.
Cina, India, Brasile, Russia e Messico hanno visto una rapida motorizzazione: la Cina è passata da 21 milioni di autovetture nel 2005 a 136 nel 2015, l’India da 8 a 22 milioni e il Brasile da 19 a 36 milioni, la Russia da 26 a 44 milioni e il Messico da 14 a 27 milioni di auto.

Anfia, nella sua pubblicazione, offre il proprio contributo alla comprensione di questo scenario, approfondendo anche l’evoluzione del mercato dei veicoli ad alimentazione alternativa nelle principali aree geografiche, al contempo invitando a un confronto tutti gli attori coinvolti. 

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