Autodromo di Imola: il grande ritorno

Sono 14 anni che all’autodromo “Enzo e Dino Ferrari” di Imola non si svolge una gara di F1. Era il 2006 quando Michael Schumacher vinse quell’ultima gara. A causa della pandemia da Covid19, con il calendario delle gare di F1 rivoluzionato, dopo il Gp di Monza, quello della Toscana, un terzo appuntamento in terra italiana, questa volta in Emilia-Romagna, sul tracciato del Santerno.

Una pista meravigliosa all’interno del Parco delle Acque minerali. La pista, inaugurato nel 1953, ai suoi albori era ufficialmente denominato Prototipo Coni, seppur noto principalmente come circuito del Santerno. Nel 1970 assunse il nome di autodromo Dino Ferrari in memoria dello scomparso figlio di Enzo Ferrari; alla successiva morte del Drake nel 1988, il suo nome venne affiancato a quello del figlio portando il circuito imolese all’odierna denominazione.

Per conoscere tutte le novità apportate da Formula Imola, gestore dell’impianto, abbiamo intervistato il suo direttore generale, Roberto Marazzi. Il servizio è di Cesare Gasparri Zezza

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