Autobus: vecchi e inquinanti in Italia
L’80,4% degli autobus in circolazione in Italia è stato immatricolato fino al 2012. Lo comunica il Centro Ricerche Continental Autocarro su dati Aci.
Autobus: in Italia di 4 anni più vecchi rispetto all’Europa
Come evidenziano i precedenti studi, il parco circolante di autobus continua a crescere (tanto che nel 2018 ha superato quota 100.000 veicoli, secondo i dati Aci) mentre nell’ultimo anno le immatricolazioni di nuovi mezzi sono calate rispetto all’anno precedente. Sono proprio questi due elementi a causare il fatto che l’età media sia piuttosto elevata: circa 11,4 anni di media; a fronte dell’età media europea di circa 7,5 anni.
Le conseguenze di questa situazione sono intuitive, in termini di minore sicurezza della circolazione e di maggior impatto ambientale. I mezzi più vecchi ancora attivi, infatti, hanno dispositivi di sicurezza non aggiornati con le tecnologie più recenti. E allo stesso tempo presentano livelli di emissioni di sostanze inquinanti più alti rispetto all’ultima generazione.
Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile
Proprio nella direzione di accelerare il tasso di rinnovo il Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile prevede lo stanziamento di 3,7 miliardi di euro nel periodo 2019-2033, investendo in particolare su veicoli meno inquinanti (elettrici, a metano o a idrogeno) e più moderni.
Dalle rilevazioni emerge che la regione in cui vi è la maggior percentuale di autobus immatricolati fino al 2012 ancora in circolazione è la Sardegna (92,2% sul totale degli autobus in circolazione), seguita da Calabria (90,5%) e Basilicata (90,3%). Anche le posizioni successive della graduatoria sono occupate da regioni del Sud Italia.
In generale, quindi, il fenomeno è principalmente sentito al Meridione. Questa tendenza è confermata anche se si prendono in considerazione i dati provinciali: infatti le province in cui la percentuale di autobus immatricolati fino al 2012 ancora in circolazione supera il 90% sono quasi tutte al sud (ad eccezione di Vercelli e Rieti).
Gli scuolabus che si vedono circolare qui negli usa, sono tutti antecedenti gli anni 2000 e vanno ancora benissimo.
Mi chiedo perché in città come Milano non venga potenziata la linea filo-tramviaria e di filobus. Alcuni di quelli in circolazione sono prodotti da aziende che han chiuso i battenti decine di anni fa.
Tuttavia continuano ad operare e, nonostante non producano inquinanti, non necessitano dell’attesa di ricarica delle batteria. Aspetto che è invece fondamentale per il bus elettrico ma incompatibile con i chilometri quotidiani di un mezzo pubblico.