Auto in Europa: a rischio oltre 1,1 milioni di posti

 

I posti di lavoro di oltre 1,1 milioni di europei che lavorano nella produzione di automobili sono stati direttamente colpiti dalla pandemia di coronavirus a causa della chiusura degli impianti per prevenire l’ulteriore diffusione di Covid-19. Questa è la conclusione della “Guida tascabile” per l’industria automobilistica preparata dall’Associazione dei costruttori europei di automobili (Acea), che afferma anche che nella sola Spagna, circa 60.000 lavoratori del settore sono stati colpiti dalla crisi del coronavirus per una media di 34 giorni lavorativi. Tuttavia, la Germania è stato il Paese europeo dove la maggior parte dei posti di lavoro sono stati colpiti dalla pandemia, poiché tra marzo e maggio circa 568,18 tedeschi hanno visto i loro posti di lavoro paralizzati per circa 30 giorni lavorativi.


Al secondo posto, ma molto più indietro rispetto alla Germania, c’è la Francia, con circa 90.000 posti di lavoro colpiti dalla Covid-19 durante una chiusura di 34 giorni della fabbrica. Anche l’Italia, con 69.382 posti di lavoro, e la Svezia, con 67.000 posti di lavoro, sono nella lista degli stati europei più colpiti. In totale, circa 1,13 milioni di dipendenti europei del settore sono stati direttamente colpiti dalla pandemia a causa della chiusura di fabbriche per una media di 30 giorni lavorativi in Europa.

Il documento, raccolto da Europa Press, ricorda inoltre che oltre 14,6 milioni di posti di lavoro in Europa dipendono dal settore automobilistico, di cui 2,7 milioni direttamente legati alla produzione di veicoli in fabbrica o di parti e accessori. Inoltre, secondo i dati Eurostat, nel 2018 (ultime cifre conosciute) c’era un milione di persone in tutta Europa che lavoravano nella produzione di prodotti automobilistici, come gli pneumatici, mentre fino a 4,7 milioni di persone lavoravano nella vendita, riparazione e noleggio di automobili. Inoltre, 5,6 milioni di persone nel “Vecchio Continente” lavorano nel settore dei trasporti e fino a 0,7 milioni di posti di lavoro dipendono dalla costruzione di strade o ponti e gallerie.

“Purtroppo, ora ci troviamo di fronte a venti contrari molto forti a seguito della crisi del coronavirus, che ha colpito il nostro settore con una forza senza precedenti”, sottolinea il direttore generale di Acea Eric-Mark Huitema nella guida. Acea chiede alle autorità dell’Ue e ai governi nazionali di intensificare il loro sostegno all’industria automobilistica, con piani per il rinnovo del parco veicoli, poiché le previsioni indicano un calo del 25% delle vendite di auto entro il 2020 in tutta Europa.

 

 

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