L’ad di Enel, Francesco Starace (alla sua sinistra, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, e Francesco Venturini, direttore di Global E-Solutions di Enel) mentre “carica” un’auto elettrica
Auto elettriche e costi in più
La ricerca ha poi effettuato una previsione dell’andamento dei costi delle batterie: in futuro il costo delle batterie sarà sempre più basso (scenderà del 77 % tra il 2016 e il 2030), mentre resterà fisso il costo di tutte le altre componenti dell’auto.
Nel 2026, almeno negli Usa, si raggiungerà un pareggio, cioè il costo di acquisto di un’auto elettrica sarà lo stesso di quello di un’auto con motore a scoppio.
Nel 2030, addirittura, il vantaggio sarà dei veicoli elettrici, che costeranno meno dei loro “cugini” grazie alla migliore tecnologia: batterie ad un prezzo più basso e con maggiore capacità.
L’efficienza delle auto elettriche e di tutte le componenti sarà, in generale, destinata ad aumentare, arrivando ad avere autonomie sempre maggiori anche al crescere della potenza dei motori.
La ricerca, tuttavia, non approfondisce un aspetto fondamentale: quello legato alle riserve di litio, materiale fondamentale per la costruzione delle batterie.E l’Italia?
Prendendo in considerazione i principali modelli, l’autonomia media è di circa 200 chilometri.
Lo stesso Gruppo Fca, negli ultimi mesi, è tornato più volte sull’argomento. Dopo la 500 elettrica, la monovolume Chrysler ibrida prestata a Google per sperimentare l’auto senza pilota e la cosiddetta Chrysler Portal, negli scorsi giorni l’ad Sergio Marchionne ha parlato di Maserati elettriche (dal 2019, pare).
Al momento su Autouncle.it ci sono in vendita più di 7.000 auto ibride e circa 500 elettriche “pure”.
Sono auto tutto sommato poco ricercate, e anche per questo restano in vendita diversi mesi.
Attualmente non ci sono auto elettriche/ibride usate in vendita che costino meno di 5mila euro.
Lo scalino “ideale” consigliato è comunque quello dei 10mila euro.
Dominano le ibride di Toyota
Autouncle ha stilato la classifica delle auto ibride più vendute nei mesi di giugno e luglio. Al primo posto c’è la Toyota Auris, “sostituta” della Corolla. Ora siamo alla terza generazione (2009). Gli esemplari venduti in due mesi superano il migliaio. Ma la Casa giapponese è anche al secondo posto della classifica con la Yaris, arrivata anch’essa alla terza generazione. Un modello che sa sempre reinventarsi, da quasi due decenni stabile nella lista delle auto più vendute d’Europa. La Yaris è convincente anche in questa versione ibrida elettrica lanciata nel 2011: anche se il suo secondo restyling (di quest’anno) non cambia molto lo stile, ha nuovi dettagli come il fascione anteriore, le luci posteriori e il cruscotto. Il podio a tutta Toyota è confermato dalla Prius, sicuramente anche la più venduta tra le vetture ibride al mondo. Il lancio del primo modello di Prius avvenne in Giappone nel 1997, e nel mercato mondiale nel 2000.
Toyota anche al quarto posto con la Porte e, più avanti, al settimo con la versione Touring Sports della Auris e al penultimo con la versione ibrida del RAV4.
Quinto posto per l’Audi A3 Sportback e.tron. Se da nuova era parecchio costosa, nell’usato si svaluta tantissimo. E consuma pochissimo.
Sesto e ottavo posto per Lexus con NX300h e CT200h. Se la prima continua ad avere successo nell’usato nonostante i costi quasi proibitivi, la seconda è ancora, probabilmente, la ibrida di maggior successo della gamma e che “gioca” contro rivali premium del segmento C. Nel 2010, Lexus sottolineò con decisione il fatto che la CT200h fosse la prima auto solo ibrida fra le berline premium di lunghezza media. Un primato che resiste tutt’oggi: nella stessa categoria si trovano altri ibridi (la già citata Audi A3 e-tron), ma tutti hanno una motorizzazione alternativa.
Chiude la classifica la Honda Insight, lanciata sul mercato nel 2000. In Italia, è fuori listino e nello stesso Giappone non verrà più prodotta perché non regge la concorrenza delle ibride Toyota. La Honda sta abbandonando così quasi del tutto un segmento in cui era pioniera. Eppure, da usata, la Insight è l’ibrida più economica, e anche per questo continua ad avere successo.