di Paolo Scudieri, presidente di Anfia
Nel secondo mese dell’anno, il mercato auto inasprisce ulteriormente (-22,6%) la flessione a doppia cifra registrata a gennaio (-19,7%), nonostante il confronto con i già bassi volumi di febbraio 2021, che aveva chiuso a -12,2%. Questo ulteriore peggioramento in parte deriva dall’ “effetto attesa” nei confronti delle misure di incentivazione 2022 previste grazie ai fondi stanziati con il decreto bollette, che un decreto attuativo di prossima emanazione definirà nel dettaglio.
È stato finalmente compiuto anche in Italia un primo passo a sostegno della transizione energetica della filiera automotive. Oltre ai fondamentali interventi sulla domanda, in continuità con quanto fatto nel 2021 a supporto della diffusione delle tecnologie a zero e bassissime emissioni (auto BEV e PHEV) e secondo una programmazione pluriennale, ci aspettiamo che venga definito al più presto un set di strumenti di accompagnamento alla riconversione produttiva della filiera – soprattutto per le imprese ancora unicamente concentrate sulla tecnologia dei motori a combustione interna, chiamate a investire in ricerca e sviluppo, nuove competenze e nuovi impianti – parte integrante di un ampio piano di politiche industriali per il settore.
Inutile dire, infine, che il conflitto attualmente in corso in Ucraina rappresenta un elemento di grande incertezza e preoccupazione, non solo in quanto elemento destabilizzante per l’economia europea, ma anche per le ripercussioni dirette sul nostro settore, tra cui il rischio di ulteriori stop alla produzione per mancanza di componenti prodotti proprio nel Paese oggetto di attacco, in un momento in cui la crisi delle materie prime, dei microchip e della logistica e i rincari dell’energia sono ancora una realtà quotidiana.