Auto, ciclisti e pedoni: la Germania docet
Al via in Germania il progetto «Cape Reviso» per studiare il rapporto tra traffico pedonale e ciclistico. I partner del progetto sono il Karlsruhe Institute of Technology (Kit), l’High Performance Computing Center di Stoccarda (Hlrs) e l’Allgemeiner Deutscher Fahrradclub (AdfC, General German Bicycle Club). I loro obiettivi sono un’analisi metodologicamente nuova e lo sviluppo di strumenti innovativi per una pianificazione urbana basata su dati che porti a soluzioni capaci di ridurre i conflitti. Si tratta di un progetto pilota che verrà implementato a Karlsruhe. Un marciapiede e una pista ciclabili combinati, una fermata dell’autobus con i ciclisti che passano accanto: ci sono molte interfacce tra pedoni e ciclisti e alcune di esse sono pericolose. Il progetto appena avviato «Cape Reviso» (Cyclists and pedestrians on real and virtual shared roads) si concentra su come le aree di trasporto nelle nostre città possono essere pianificate per ridurre i conflitti. L’approccio si estende ben oltre gli aspetti coperti dalle normative sulla circolazione stradale o dai calcoli di efficienza.
Nell’ambito dell’iniziativa «Urban Emotions» Peter Zeile e il suo team determinano come si sentono le persone – pedoni e ciclisti – nel traffico quotidiano. I ricercatori collegheranno le distanze misurate ai dati provenienti dai sensori di stress e dai localizzatori Gps e dalle interviste. Per mezzo di un’app, questi database piuttosto diversi saranno uniti a visualizzazioni di emozioni legate alla mobilità, le cosiddette mappe di calore. «Le cose che hanno senso per i pianificatori dei trasporti – afferma Zeile – potrebbero non averne per determinati altri soggetti che comunque fruiscono dell’infrastruttura o gruppi di partecipanti, come bambini o anziani. Nel progetto »Cape Reviso«, perseguiamo entrambe le prospettive e le prendiamo seriamente».
Nella seconda fase del progetto, i risultati dell’indagine saranno trasferiti ad applicazioni di realtà estesa e virtuale. In un ambiente virtuale interattivo (Cave) di Hlrs, i ricercatori intendono scoprire come i punti di conflitto identificati tra pedoni, ciclisti e automobilisti possono essere disinnescati costruendo piste ciclabili separate e protette o un cambiamento generale del percorso del traffico. Il luogo di riferimento sarà la città di Herrenberg, disponibile come modello virtuale dal 2018.
Nella sua fase finale, il progetto si concentrerà nuovamente sul traffico reale. I partner del progetto trasformeranno aree selezionate nelle città del Baden-Wurttemberg in «laboratori viventi», inclusa anche la capitale dello stato, Stoccarda. Lì verranno testate le idee sviluppate nel mondo virtuale per ridurre i conflitti. Per il progetto della durata di tre anni, i partner del progetto forniranno ai comuni un toolkit composto da un sistema prototipo per l’acquisizione dei dati di traffico, componenti software per simulazioni di traffico in realtà virtuale e un’app di partecipazione dei cittadini. In questo modo, le decisioni di pianificazione dei trasporti avranno in futuro una nuova base.
«Oltre a fattori, come i costi e la durata del viaggio, la scelta del mezzo di trasporto dipende dal fatto che la mobilità sia percepita come comoda o scomoda», afferma Peter Zeile, dell’Istituto per la progettazione urbana e del paesaggio (Iesl) del Kit. «I conflitti lungo i percorsi e lo stress percepito soggettivamente in caso di quasi incidenti che non possono essere trovati in nessuna statistica hanno una grande influenza. Per supportare il traffico pedonale e ciclistico, è importante ridurre i conflitti vissuti dai partecipanti deboli». Il progetto finanziato dal ministero federale dei Trasporti e delle Infrastrutture digitali (Bmvi) con i fondi National bicycle traffic plan, partirà con un’indagine metodologicamente nuova: i ciclisti dotati di sensori di distanza identificheranno i luoghi in cui le auto in sorpasso non rispettano distanze di sicurezza. In questi luoghi, un sistema di telecamere basato sull’intelligenza artificiale sviluppato dall’High Performance Computing Center di Stoccarda acquisirà e analizzerà il comportamento complesso dei partecipanti.