Foto: Davide Gibellini (GR Advisory)
La maggioranza del fleet manager italiani (62,6%) è convinta che sia davvero arrivato il momento di passare alle flotte green, ma solo un quarto ha elaborato, in maniera completa o parziale, un piano di conversione ai veicoli elettrici e ibridi. Il 60% ha fissato un obiettivo di riduzione almeno pari a metà delle emissioni di CO2, tuttavia, solo il 40% lo ha legato a una data precisa (2023 per i più ottimisti, 2025 per gli altri) e una parte di essi effettuerà la transizione solo se costretto dalla paventata messa al bando del motori diesel.
Di grande attualità la terza survey condotta da GR Advisory, leader nelle ricerche di mercato in ambito mobilità aziendale, e patrocinata da Aiaga (Associazione Italiana Acquirenti e Gestori Auto Aziendali), realizzata grazie al contributo di alcuni importanti player della mobilità aziendale: Continental, Volkswagen, Macnil e Gruppo Zucchetti. L’indagine, articolata in 29 domande che abbracciano i principali aspetti tecnici, economici e aziendali della evoluzione green in corso, è stata erogata nel periodo 1-12 settembre 2021 e ha raccolto la partecipazione di ben 462 aziende.
L’impatto della mobilità elettrica tocca aziende di tutte le dimensioni, che stanno cercando di quantificare l’impegno economico e temporale del cambiamento. Metà dei rispondenti sono, infatti, aziende con flotte inferiori a 100 veicoli (35% sotto alle 50 unità), soprattutto per quanto riguarda quella parte di autoveicoli che influirà maggiormente sulle scelte dei driver aziendali, quella dei veicoli assegnati in uso promiscuo.
“E’ significativo l’approccio delle aziende riguardo ai costi delle auto ibride e elettriche, afferma Davide Gibellini, Ceo & Managing Partner di GR Advisory: appena il 5% spera di ottenere dalla conversione ai nuovi motori una riduzione dei costi”. “Oggi i 4 principali vantaggi ricercati dalle società attraverso le auto elettriche sono: migliorare l’immagine aziendale (71%), ridurre significativamente le emissioni di CO2 (53%), risparmiare sui consumi (47%) e ottenere vantaggi alla circolazione (ZTL e parcheggi)”.
Risulta molto limitato il coinvolgimento degli assegnatari, sia attraverso processi strutturati di raccolta feedback (appena il 7% ha effettuato una survey tra i driver aziendali) o forme di incentivazione (13,3%), che non siano l’installazione di colonnine di ricarica nei parcheggi aziendali o di wallbox a domicilio.