Auto, arte e colori: a Milano la Bmw 3.0 CSL di Calder

di Roberta Pasero

“Quando tutto è perfetto non c’è soddisfazione”. Eppure, le sculture dell’americano Alexander Calder, maestro dell’arte cinetica, avevano, hanno l’equilibrismo della perfezione, sempre in bilico su un filo visibile, fatto di forme essenziali e di colori accesi. Come quelli che dipingono la carrozzeria di Bmw 3.0 CSL, che Calder rivisitò nel 1975, prima vettura della collezione Bmw Art Car. E che sarà in mostra all’Urban Store Bmw Milano dal 22 al 28 luglio per la partnership che lega il marchio bavarese a La Milanesiana, il festival in cartellone dal 29 giugno al 6 agosto che quest’anno sarà proprio dedicato ai colori, declinati in tutte le sfumature, in letteratura, musica, cinema, scienza, arte, filosofia, teatro, diritto, economia.

L’ospite d’onore sarà proprio questa Bmw 3.0 CSL firmata da Calder, ma fortemente voluta dal pilota francese Hervé Poulain: quando nel 1975 iniziò a sognare di gareggiare nella 24 ore di Le Mans su un’auto decorata da un artista. Bmw Motorsport GmbH, assecondò questa idea apparentemente folle e fece dipingere un esemplare della 3.0 CSL proprio da Alexander Calder.

Con il rosso, il giallo, il bianco, l’azzurro a far risaltare le forma geometriche del modello. Pochi mesi dopo, Poulain si presentò al via con un potente coupé leggero e multicolore, la prima opera delle diciannove di performance art della Bmw. Di arte che raccontava velocità e purezza delle forme firmate anche da Roy Lichtenstein, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Frank Stella. Il meglio che l’arte contemporanea potesse regalare.

 

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