Auto alle corde: zero aiuti, investimenti a rischio

 

di Pierluigi Bonora

Dalla Legge di Bilancio nessun sostegno al settore automotive, nonostante sino a fine novembre del 2021 fosse allo studio un piano triennale di incentivi per circa 3 miliardi in grado di dare una scossa al rinnovamento del parco circolante, favorendo le vendite di veicoli elettrificati e con motori Euro 6 di ultima generazione. Invece, è arrivata la doccia fredda. “C’è sconcerto – reclama Unrae, insieme alle altre associazioni della filiera – sono rimasti infatti completamente disattesi i più recenti annunci della politica sull’importanza della transizione ecologica e sul ruolo del settore automotive; un’assenza di strategia, o forse proprio una strategia, che farà inevitabilmente ricadere i costi sociali ed economici della transizione esclusivamente su consumatori, lavoratori e imprese”.

Da parte sua, Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, apre a una ripresa sul tema: “Ci riproponiamo di affrontare prestissimo la questione all’interno del governo”.

Prestissimo, aggiungiamo noi, significa praticamente quasi subito. E se ciò non accadesse le conseguenze potrebbero essere pesantissime e trasformarsi in un pericoloso effetto boomerang per lo stesso Governo. Si parla in continuazione di mobilità elettrica e della necessità di potenziare la rete delle infrastrutture di ricarica. Peccato, però, che non ci sia un piano razionale e realizzabile di accompagnamento verso questi obiettivi. E così, via via che i mesi avanzano, chi investe fiumi di miliardi nell’elettrico rischia di non vedere premiati in modo adeguato i propri sforzi.

Il pericolo reale è che nuovi ritardi o inadempienze costringano le aziende del settore, tra cui Stellantis, ma anche Automobili Lamborghini e la cino-americana Faw Silk, come il comparto dell’autotrasporto pure alle prese con la transizione, nonché il mondo della componentistica, a rivedere o ridimensionare i programmi d’investimento. E sarebbe un colpo durissimo. Il Governo è avvisato. In gioco c’è la tenuta di buona parte del sistema industriale italiano.

1 Comments

  1. Sparviero51 says:

    SE NON LA SMETTONO DI FARE I “ GRETINI “ MANDERANNO L’ITALIA A ROTOLI !!!

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