Audi A3 Sedan: arriva la seconda generazione

di Piero Evangelisti

Nella scia della nuovissima Audi A3 Sportback, la variante più gettonata della compatta dei quattro anelli, arriva anche la A3 Sedan generazione della versione a quattro porte. Immutata rimane la filosofia che ha ispirato la prima serie: disegnare una vettura con l’abitabilità di una berlina ma con un look “coupé”. Rispetto al modello precedente, la lunghezza aumenta di quattro centimetri, raggiungendo i 4,5 metri a fronte del passo invariato. La vettura cresce in larghezza di 2 centimetri, sino agli attuali 1,82 metri, mentre l’altezza è pari a 1,43 m: un centimetro in più rispetto al passato.

I passeggeri godono così di maggiore spazio all’altezza del capo, complice il ribassamento delle sedute, dei gomiti e delle spalle. La capacità del bagagliaio si attesta a 425 litri: in linea con il precedente modello. Il disegno degli interni è hi-tech e rispecchia il ricco equipaggiamento di sistemi di connettività e di assistenza alla guida di cui la vettura è dotata, in linea con modelli Audi di categoria superiore.

Cresce l’efficienza con il mild-hybrid

Nuova Audi A3 Sedan coniuga prestazioni ed elevata efficienza. Al lancio, la seconda generazione della berlina a quattro porte può contare su due motori a benzina e un propulsore TDI. Il 1.5 (35) TFSI, forte dell’iniezione diretta e del sistema cylinder on demand, che disattiva due cilindri ai carichi medi e bassi, eroga 150 cv ed è disponibile in due configurazioni: con il rinnovato cambio manuale a 6 marce (consumi nel ciclo combinato di 5,8 – 6,2 litri/100 km ed emissioni di CO2 di 131 – 142 g/km) oppure con la trasmissione a doppia frizione S tronic a 7 rapporti (consumi nel ciclo combinato  di 5,6 – 6,1 litri/100 km ed emissioni di CO2 di 127 – 138 g/km). Optando per la variante S tronic, il 1.5 TFSI si avvale della tecnologia mild-hybrid.

La rete di bordo a 48 Volt, spina dorsale del sistema MHEV, vede l’alternatore-starter azionato a cinghia (RSG) integrare in un unico modulo la connessione al propulsore termico e il motore elettrico che svolge il ruolo di alternatore nelle fasi di rilascio e frenata. L’RSG garantisce un boost elettrico, vale a dire un apporto alla trazione endotermica, quantificabile in 50 Nm e 12 cv nelle fasi di partenza e ripresa dai regimi più bassi. 

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