Asi: amare, condividere, comunicare 

di Alberto Scuro, presidente di Asi (Automotoclub Storico Italiano)

Le tre parole contenute nel titolo di questa lettera descrivono l’essenza del nostro mondo di passione. Noi amiamo i veicoli storici, siamo felici di vederli, di toccarli, di restaurarli, di curarli, di conoscerne la storia, di dedicare a loro tutto il tempo libero che riusciamo a strappare al nostro lavoro e alle nostre famiglie. Facciamo spesso grandi sacrifici per realizzare i nostri sogni, ma tutto questo non ci pesa. Le soddisfazioni che traiamo dal coltivare la nostra passione sono enormi e ci ripagano di qualsiasi sforzo fatto.

Tutto ciò però non basta. I momenti più belli, i più intensi, sono quelli in cui condividiamo con gli altri questa nostra passione, in cui la narriamo, in cui cerchiamo di trasferirla, in cui un sorriso, una stretta di mano, un abbraccio, ci permettono di sentirci parte di una comunità.Tutto questo ci regala un senso di appartenenza che entra nel nostro Dna e di cui andiamo fieri. Ci sentiamo parte della grande famiglia di appassionati del motorismo storico e della nostra Federazione.

È una sensazione che ci coinvolge a 360 gradi e che diventa parte di noi. Sono romantico? No, ho descritto le cose esattamente come le vivo io e come sono certo le vivano tantissimi di noi. Perché vi scrivo tutto questo? Perché la pandemia ci ha segnato profondamente. Perché, forse, prima dell’emergenza sanitaria, per molti di noi tutto era più scontato e non avevamo messo a fuoco fino in fondo o compreso appieno la ricchezza, la valenza storica, culturale ma anche personale e sociale del nostro mondo di passione. Perché questa contingenza ci ha profondamente ferito, ci ha fatto perdere persone care che piangiamo, ma ci ha resi anche più consapevoli.

Amare, condividere, comunicare. Avere la possibilità di farlo fino in fondo con correttezza e trasparenza. Questo ci rende ricchi. Non c’è schermo che tenga, non c’è videoconferenza, webinar o tutorial che possa sostituire la ricchezza e l’intensità del rapporto umano che è parte inscindibile del nostro mondo. I veicoli storici, come le persone, hanno un profumo, trasferiscono sensazioni ed emozioni che uno schermo non potrà mai far percepire.

Ci siamo dovuti adattare velocemente alle limitazioni imposte dalla pandemia e abbiamo organizzato Assemblee, riunioni, eventi e tantissime altre attività da remoto. Ci siamo riusciti. Aver familiarizzato con questi strumenti tecnologici è un bagaglio prezioso che ci sarà utilissimo per sviluppare il futuro. Il mio, il nostro sguardo è però ormai già rivolto al dopo, ad una ripartenza che non sentiamo lontana. Scaldiamo i motori! 

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