Dopo l’acquisizione da parte di PSA Groupe di Opel è in corso la riorganizzazione del Gruppo, allo scopo di sfruttare al meglio le sinergie a livello di prodotto e anche commerciali. Tra i concessionari di Opel è comunque emersa una certa preoccupazione su un futuro non ancora ben definito. Opel e la “sorella” britannica Vauxhall, infatti, stanno rivedendo i contratti con i concessionari europei. I due brand, nell’ottica di cercare di alzare i profitti abbattendo i costi, potrebbero mettere a serio rischio le posizioni di molti rivenditori in Italia. Sarebbero eccessivi, secondo alcune stime, i 1.600 concessionari PSA sul mercato europeo, soprattutto ora che le auto vengono scelte e configurate online. Chiuderne almeno un terzo farebbe tornare gli utili in casa Opel e Vauxhall. Ecco allora intervenire AsConAuto in difesa di questi dealer.
AsConAuto scende il campo per difendere i dealer Opel
Giorgio Boiani*
C’è grande preoccupazione perché sono scaduti i mandati, e quando ti trovi a doverli rinnovare non sai mai come e se questo verrà fatto. Ed è qui che entrano in gioco le associazioni: servono, infatti, per fare muro, per difendere una categoria, in questo caso i concessionari Opel, perché è facile dire, dopo gli investimenti fatti in questi anni, che non servi più. Ricordo la decisione scellerata di Chevrolet, che costrinse molti concessionari a portare avanti investimenti milionari per poi ritenere che il mercato non fosse più interessante.
Ogni volta che faccio un incontro con i concessionari ricordo loro che l’Italia vale l’1,5% del mercato mondiale della vendita di automobili; e che, quindi, è normale che le multinazionali non li vedano come i più belli del mondo. Dobbiamo toglierci dalla situazione illusoria di supremazia che ci siamo creati, e cercare di ragionare su come una multinazionale che, in questo caso, ha acquisito per un miliardo e 300 milioni di euro un’altra azienda, possa rientrare dall’investimento fatto. Se la strategia europea prevede 400/500 dealer in esubero, che in qualche modo andranno cancellati, come pensare ad alternative?
La ricerca di nuove strade
Cosa può fare il singolo concessionario? L’imprenditore deve avere ben chiara la visione di quello che sta accadendo, iniziando a guardarsi intorno alla ricerca di strade diverse. La vendita dell’usato può sicuramente essere una delle strade sicure per aiutare l’imprenditore-concessionario alla sopravvivenza nel mercato. È importante capire che, rispetto al nuovo, nell’usato c’è più margine di guadagno e maggiore libertà di movimento. Tra cinque anni il modello di distribuzione dell’automobile sarà totalmente diverso e sopravviveranno solo le realtà che hanno capito di dovere lavorare sul cliente finale.
*Vicepresidente di AsConAuto