Appello all’Ue: obiettivi ambiziosi per i punti di ricarica

Con una lettera comune indirizzata ai commissari dell’Ue per Clima, Trasporti, Industria ed Energia, tre associazioni in rappresentanza di Case automobilistiche (Acea), ambientalisti (T and E) e consumatori (Beuc) chiedono all’Europa di fissare obiettivi ambiziosi per la diffusione di punti di ricarica per Ev. Recependo la direttiva di revisione delle infrastrutture di combustibili alternativi che entrerà in vigore quest’anno, le associazioni chiedono che venga stabito l’obiettivo di un milione di punti di ricarica pubblici in tutta Europa entro il 2024.

Per arrivare a 3 milioni nel 2029, anno entro il quale dovrebbero essere garantite anche circa 1.000 stazioni di idrogeno. La definizione di questi obiettivi invierebbe un segnale forte ai consumatori sul fatto che l’infrastruttura pubblica manterrebbe il passo con le crescenti vendite di Bev cui l’Europa sta assistendo. Garantirebbe inoltre le necessarie certezze all’industria automobilistica, agli operatori di rete e infrastrutture di ricarica ed alle società di trasporto per assicurare gli investimenti necessari, sostenendo inoltre la creazione di un milione di posti di lavoro. Secondo le associazioni gli obiettivi dovrebbero essere assegnati a ciascun paese sulla base di una metodologia semplice ed equa.

L’Ue dovrebbe anche affrontare le crescenti esigenze dei conducenti di veicoli elettrici con scarso accesso alla ricarica privata, nonché di taxi elettrici e dei servizi di ride-hailing, fissando obiettivi per caricatori veloci e ultra rapidi nelle aree urbane. I gruppi hanno inoltre invitato la Commissione a sosti tuire la direttiva – il cui recepimento nel diritto nazionale può richiedere anni – con un regolamento, che consentirebbe una più rapida attuazione dei nuovi obiettivi.

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