Anfia, Unrae, Federauto: l’unione fa la forza

Le associazioni di categoria – Anfia, Unrae e Federauto – per la prima volta in occasione della presentazione dei dati del mercato, si rivolgono al Governo con una nota congiunta a commento del «novembre nero» del mercato automobilistico e sottolineando come «gli incentivi, ormai esauriti, avevano portato a un abbattimento di 155mila tonnellate di CO2».

Ammontano a 514.699 le auto che mancano all’appello da gennaio allo scorso 30 novembre, il 29% in meno (da 1.776.501 a 1.261.802 immatricolazioni). E il mese scorso, senza stimoli alla domanda di veicoli a benzina e diesel di ultima generazione, che oltre a costituire la base del mercato servono a rinnovarlo, le consegne sono scese dell’8,3%. Importante è la crescita mensile delle vetture elettrificate (+576,7% le elettriche e +405,5% le ibride ricaricabili), ma le quote di penetrazione restano sempre limitate: rispettivamente del 3,1% e del 2,7% (1,7% e 1,3% negli 11 mesi).

In pratica, bene i sostegni al mercato delle elettrificate (0-60 grammi/km di CO2 emessa), punto fisso nell’agenda del M5S, ma attenzione a non mettere definitivamente all’angolo la parte predominante che significa, soprattutto, occupazione e gettito fiscale. Il 2021 del settore, dopo un anno condizionato dalla pandemia che, secondo il Centro studi Promotor, si chiuderà con 1,4 milioni di immatricolazioni (-27%), è infatti legato all’emendamente alla Legge di bilancio sul rifinanziamento del fondo per l’acquisto di autoveicoli. L’auto rischia il Ko e sarebbe un disastro con chiare responsabilità all’interno del Governo.

 

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