Anfia: nel 2017 in Europa quasi 1 milione di “alternative”

Nel 2017, in Unione europea, le immatricolazioni di autovetture ad alimentazione alternativa si avvicinano alla soglia del milione di unità (953.355 unità), in crescita del 39%, esattamente 265mila vetture in più rispetto al 2016. Nell’area UE15 la quota delle auto ad alimentazione alternativa sul totale mercato è del 5,8%, mentre nell’area dei Nuovi Paesi membri è del 4,1%. Nell’area EFTA invece più di un quinto del mercato è composto di auto ad alimentazione alternativa (21,2%). Nell’UE la quota di auto ad alimentazione alternativa si attesta al 5,7% del mercato, che sale al 6,2% se si include EFTA (era il 4,6% nel 2016).

Dominano le ibride

Nell’UE/EFTA, puntualizza lìultimo studio diffuso da Anfia, quasi la metà del mercato delle auto ad alimentazione alternativa è composto da auto ibride tradizionali (48%). In UE/EFTA, il peso delle auto elettriche ECV Electric Chargeable Vehicles (BEV+PHEV+EREV+FCEVi ) sul totale delle auto ad alimentazione alternativa rimane in linea con quello del 2016, con una quota di mercato del 30,1%. Le vendite del segmento crescono del 38,7%. Le auto elettriche (BEV) conquistano il 14,2% del mercato ad alimentazione alternativa e le auto ibride plug-in (PHEV) il 15,1%. In UE/EFTA 1 auto ogni 54 immatricolate è elettrica (ECV), era 1 ogni 72 nel 2016. Il rapporto è di 1 ogni 65 nell’area dei Paesi UE15 e di 1 ogni 7 nell’EFTA, con il record in Norvegia di 1 ogni 2,5. Nell’UE15, ad avere il rapporto più favorevole sono Svezia 1 auto elettrica ogni 19, Belgio e Paesi Bassi 1 ogni 38 e Finlandia 1 ogni 39.

Italia fanalino di coda

In fondo a questa classifica si trovano: Italia 1 auto elettrica ogni 408 e Grecia 1 ogni 443. Le vendite di auto ibride (HEV, escluso PHEV) sono quelle con la miglior performance, +52% di crescita annuale e una quota del 48,3% sul totale del mercato ad alimentazione alternativa, mentre il mercato delle auto a gas cresce del 16,2%, dopo la contrazione del 20% che aveva subìto nel 2016. La quota di autovetture a gas cala tra le alternative e si ferma al 21,6%, perdendo 4,1 punti percentuali rispetto alla quota realizzata nel 2016.

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