Da sinistra: Paolo Scudieri (Anfia), il premier Giuseppe Conte e Pietro Gorlier (Fca)

Anfia: il “sistema” automotive all’attenzione del Governo

Si è tenuta, presso lo stabilimento Fca di Melfi, alla presenza del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, l’Assemblea Pubblica Anfia sul tema: “Le sfide dell’automotive tra storia, realtà e futuro”. L’evento ha riunito associati, rappresentanti delle imprese e delle istituzioni e stakeholder, concentrandosi sui temi centrali nel dibattito relativo all’evoluzione del settore, che si trova adun punto di svolta.

i lavori hanno preso il via con l’intervento del presidente di Anfia, Paolo Scudieri, dedicato a illustrare le principali attività associative nel suo primo anno alla guida dell’Associazione, e ad analizzare l’impatto dell’attuale rapida transizione industriale dal punto di vista della filiera italiana.

Soffermandosi sul processo di elettrificazione dei veicoli – che vede, tra i suoi protagonisti italiani, proprio lo stabilimento Fca di Melfi, con la prossima produzione della versione ibrida plug-in di Jeep Compass e di Jeep Renegade, Scudieri ha dichiarato, tra l’altro, come “la filiera automotive italiana non chiede aiuto, ma propone un progetto di accompagnamento alla transizione produttiva per sostenere quegli attori del tessuto industriale nazionale chiamati a reinventarsi, integrando expertise riconosciute con nuove competenze e nuove tecnologie. Il progetto – ha spiegato – comprende anche strategie di attrazione di investimenti di aziende già leader in queste tecnologie, con l’impegno a mantenerli attraverso attività di retention. Questo per confermare il ruolo dei nostri imprenditori come player competitivi a livello globale, in un contesto caratterizzato da elementi di instabilità e minacce nello scenario geopolitico e commerciale internazionale, e garantire occupazione ai lavoratori del comparto”.

Il successivo intervento di Gerrit Marx, president, Commercial & Specialty Vehicles, di Cnh Industrial, ha ricordato la leadership di Iveco nel segmento dei veicoli pesanti a gas naturale (oltre il 70% di quota di mercato in Italia) e il recente accordo con la start- up americana Nikola per la futura produzione di mezzi pesanti elettrici e a idrogeno. Prospettive importanti per un’azienda, Cnh Industrial, che oggi impiega in Italia, nel solo segmento dei veicoli commerciali e speciali, 7.500 addetti in 7 centri di ricerca e sviluppo e 4 stabilimenti produttivi principali.  “Siamo stati i primi a credere in tecnologie che oggi sono un pilastro della mobilità sostenibile – ha affermato Marx – come il gas naturale, e siamo di nuovo pronti a investire nelle tecnologie di domani con un approccio integrato, insieme agli altri attori della mobilità, tra cui le istituzioni, fondamentali nel promuovere e sostenere lo sviluppo delle necessarie infrastrutture. Dobbiamo essere ambiziosi e noi, come Iveco, certamente lo siamo, se pensiamo ai nostri progetti relativi ai mezzi elettrici e a idrogeno, al fine di assicurare un trasporto a zero emissioni per merci e persone, per la nostra generazione e per quelle che verranno”.

Nella sua relazione, Pietro Gorlier, Chief Operating Officer Europe, Middle East, Africa di Fiat Chrysler Automobiles, ha delineato un quadro completo di quanto il gruppo sta facendo sul fronte italiano ed europeo per rispondere alle sfide che le trasformazioni nel settore dell’auto chiedono di affrontare, sottolineando che: “Lo stabilimento di Melfi rappresenta per Fca uno degli esempi più emblematici dell’evoluzione tecnologica e organizzativa che il settore automotive sta vivendo. Sono convinto che affrontandola in modo determinato e pragmatico, questa sfida possa diventare una grande opportunità per tutti. Contemporaneamente, è indispensabile che questa transizione sia sostenuta da misure che la supportino e sostengano il mercato e la produzione italiana”.

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